Yvonne Sciò: "Naomi Campbell mi ha picchiata, c'era sangue ovunque"

L'attrice e produttrice racconta la sua vita tra le "montagne russe": "Dissi di no a Brad Pitt"

Yvonne Sciò insieme allo stilista Giorgio Armani e alla modella Naomi Campbell
Yvonne Sciò insieme allo stilista Giorgio Armani e alla modella Naomi Campbell
00:00 00:00

È una vita avventurosa che mescola arte, cultura e mondo dello spettacolo quella che l'ex bambina dai riccioli biondi Yvonne Sciò ha oggi raccontato e ricordato al Corriere in una lunga intervista che parte proprio da lei bambina.

Gli inizi con Vogue

"A cinque anni, posavo per Vogue Bambino, facevo campagne, sfilate. Sono cresciuta così: mamma americana giornalista di moda, io in collegio dalle suore a Roma, che entravo e uscivo per lavorare. Poi, è arrivato lo spot Sip e le suore hanno detto a mamma che mi avrebbero bocciata perché non potevo andare avanti in quel modo. E mia madre: 'ma è una donna, deve essere indipendente'". Un'impronta che già da allora spiegava la libertà con cui l'ex di Non è la Rai è cresciuta e l'aria che ha respirato fin da piccola nonostante, racconta, fosse "timida e introversa e quando facevo la modella, ero sempre la più piccola fra tante stanghe. Per fotografarmi, Helmut Newton mi mise su una pila di elenchi del telefono".

Una vita di sicuro "brillante" anche se a volte non facile come quando il fotografo di fama mondiale sul set: "Aveva preparato catene, fruste... Io, educata dalle suore, mi chiusi in bagno, in preda al panico". Ma non è tutto; anche quei tre mesi a Non è la Rai che le regalarono grande fama non furono vissuti da lei nel migliore dei modi: "A quell’età credi negli ideali - spiega -i soldi non mi interessano e io avevo paura di chiudermi in una gabbia. Forse è per questo bisogno di libertà che non ho avuto una carriera lineare. Mi sono pentita di aver rifiutato un contratto lungo: avrei guadagnato tanto".

La lunga carriera

Nonostante i social non siano stati spesso teneri con lei, la sua indubbiamente è una carriera invidiabile: "A tutti quelli che sui social mi scrivono:'sei resuscitata dopo Non è la Rai', dovrei rispondere che non ero morta, ma ho fatto 57 film, tre documentari diretti e prodotti da me e venduti in 94 Paesi". Forse proprio per staccarsi da quell'immagine che non le corrispondeva più di tanto decide poi di trasferirsi a Los Angeles.

"L’idea che lì nessuno mi conoscesse mi spronava ancora di più ad arrivare. Non mi importava essere popolare, volevo essere brava. Troppe volte mi è stato detto che, se ero bella, non potevo essere brava. Facevo provini nei quali partivamo in 400 e poi diventavamo 50. Ho fatto teatro a New York con John Buffalo, il figlio di Norman Mailer, e il video di She’s So High di Tal Bachman, un successo enorme, anche se mi hanno dato due spicci. La mia mentore è Fran Drescher, che ha scritto, diretto e interpretato la serie La tata, venduta in tutti i Paesi: faceva la parrucchiera nel Queens, mi ha sempre detto: devi fare tu, non aspettarti qualcosa dagli altri. Questa è la lezione che mi ha spinto a dirigere e produrmi da sola i miei documentari. Io alle sei del mattino già rispondo alle mail".

Il no a Brad Pitt e la lite con la Campbell

Nel 2005 la Sciò denunciò Naomi Campbell per averla aggredita: "Non ho mai capito cosa fosse veramente successo. - spiega - Forse, quella sera era di cattivo umore. È alta due metri, muscolosa, io sono piccolina, me la sono ritrovata addosso, c’era sangue dappertutto. Eravamo amiche da anni, l’avevo raggiunta a Roma dove stava girando uno spot, ma lì disse che volevo rubarglielo: una follia. Le ho fatto causa soltanto perché volevo che si scusasse, ma non si è scusata".

E poi ancora il no detto a Brad Pitt: "Perché era troppo bello, mi metteva soggezione. La prima volta, a una festa a Los Angeles, lui, dall’altro lato della sala, viene diritto verso di me.

Mi guarda e dice: “You look so beautiful”. Io muta, con la mascella aperta. Ogni volta che l’ho visto, mi ha chiesto il numero. Voleva prendere lezioni di italiano e gli consigliai di chiedere al nostro Istituto di Cultura. Pensi che genio...".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica