Carlo III, la malattia e la leggenda del Grim Reaper. L'apparizione funesta durante l'incoronazione

Dopo l’annuncio del tumore di Re Carlo III sul web sono riemerse le fantasiose teorie legate alla figura del Grim Reaper, che alcuni credono di aver visto durante la cerimonia d’incoronazione

Carlo III, la malattia e la leggenda del Grim Reaper. L'apparizione funesta durante l'incoronazione

Il giorno in cui Carlo III è stato incoronato sovrano del Regno Unito l’obiettivo delle telecamere catturò l’immagine di una strana figura che camminava per l’Abbazia di Westminster. Molti credettero di riconoscervi il Grim Reaper ovvero, secondo la leggenda, la personificazione della morte che porta con sé presagi di sventura. Naturalmente non era vero e i media rivelarono quasi subito l’identità dell’uomo misterioso. Tuttavia la spiegazione logica non deve aver convinto proprio tutti, visto che dopo l’annuncio della malattia di Sua Maestà il web ha di nuovo tirato fuori la storia del Grim Reaper, venuto a predire chissà quali future disgrazie per il Regno Unito.

L’uomo incappucciato

Il 6 maggio 2023, durante l’incoronazione di Carlo III e della regina Camilla nell’Abbazia di Westminster, accadde qualcosa di inaspettato, che catturò la curiosità dei media e degli utenti social. Dopo che l’Arcivescovo di Canterbury aveva posato la corona sul capo di Carlo, le telecamere si spostarono su una figura incappucciata, vestita di scuro e con un bastone in mano. A nessuno sfuggì quella tetra apparizione, che ben presto divenne virale (un video su TikTok raggiunse tre milioni di visualizzazioni, 420mila like e 7mila commenti in sole 4 ore, come ci ricorda Agi.it).

Gli spettatori volevano sapere chi si nascondesse sotto il cappuccio. Sul web si riversarono le teorie più strampalate: dall’immancabile fantasma di Lady Diana allo spettro di Padre Benedictus, un monaco che sarebbe stato ucciso nell’Abbazia nel XVI° secolo, probabilmente vittima di un tentativo di furto finito male.

La leggenda, molto popolare, narra che questo spirito si aggirerebbe per Westminster tutte le sere dalle 17 alle 18, subito prima della chiusura dell’Abbazia. Addirittura intratterrebbe le persone che incontra raccontando la storia del luogo. Nessuno si renderebbe conto di parlare con un fantasma, poiché Padre Benedictus non apparirebbe come il classico spettro evanescente, incorporeo, ma come un uomo in carne e ossa.

I primi avvistamenti del monaco risalirebbero al 1900. Secondo le indiscrezioni perfino la Regina Madre lo avrebbe avvistato alla vigilia delle nozze con Giorgio VI. La teoria più gettonata, però, associò l’immagine inquietante dell’uomo incappucciato al Grim Reaper, ovvero alla personificazione della morte.

Il “Tristo Mietitore”

Tutti i popoli, fin dall’antichità, hanno voluto dare una “forma”, una “consistenza” alla morte. Era ed è ancora oggi un modo per inquadrare il momento finale dell'esistenza in una categoria definitiva, quindi per spiegare ciò che ci sembra inspiegabile, dare un senso a qualcosa che continua a sfuggirci, ma riguarda tutti noi ed è ineluttabile. Il tentativo di comprendere il vero significato della morte e, almeno in parte, sconfiggere la paura della fine, che è altro non è se non la paura dell’ignoto.

Una di queste forme è il Grim Reaper, o “Tristo Mietitore”. Viene raffigurato con le sembianze di uno scheletro vestito di nero e coperto da un cappuccio. Tra le mani stringe la falce, simbolo del trapasso. Di solito la personificazione della morte (e, di conseguenza, la morte stessa) non è né buona, né cattiva. Semplicemente svolge il compito assegnatogli dalla natura, dal destino, da Dio. In realtà siamo noi a darle un’essenza sinistra, proprio perché la temiamo.

In alcune culture la morte ha la funzione di “psicopompo”, di guida verso l’Aldilà (cioè non giudica le anime, né può decidere quando è arrivato il momento del trapasso). In generale la personificazione della fine sembrerebbe avere sembianze maschili, proprio come il Grim Reaper, sebbene non manchino rappresentazioni femminili (la lituana Giltinè, per esempio).

Durante l’incoronazione di Carlo III molte persone si dissero certe di aver visto proprio l’immagine della morte, il Grim Reaper appunto, venuto a ricordare al nuovo monarca la sua natura umana e, forse, ad annunciargli un regno breve e funestato dalle avversità.

Un sagrestano che passava di lì, ma non per caso

Tutte queste storie, molto fantasiose, si infransero contro la logica: ad attraversare l’inquadratura, il giorno dell’incoronazione di Carlo III, non era stato certo il Grim Reaper, bensì uno dei sagrestani che stavano supervisionando la cerimonia, affinché il rito si svolgesse come da programma e da tradizione. Per la precisione la figura incappucciata era un “verger”, ovvero un assistente che si occupa delle funzioni religiose, ma non fa parte del clero (sul sito Westminster Abbey.org viene precisato che il verger può anche svolgere la funzione di guida per i visitatori all’interno del luogo consacrato).

A svelare il finto mistero fu proprio l’Abbazia di Westminster, contatta da Newsweek. Tutto risolto? Solo in apparenza. Dopo la diagnosi di cancro di Re Carlo III, resa nota da Buckingham Palace lo scorso 5 febbraio, gli utenti dei social network hanno ritirato fuori la storia del Grim Reaper, lanciandosi in ipotesi che definire bizzarre è puro eufemismo.

A parte l’ironia di alcuni molti altri, citati da The News International, riterrebbero che la personificazione della morte sia davvero comparsa all’Abbazia di Westminster per avvertire Sua Maestà di un pericolo imminente, concretizzatosi nella malattia. Dimenticando (o volendo dimenticare) la spiegazione logica fornita da Newsweek. Uno di quei casi in cui i complottisti, per definizione convinti di avere la soluzione a tutto e di saperla più lunga, chiusi nella loro bolla social che non ammette dialogo, né razionalità, etichettano come menzogna una verità evidente, perfino banale.

Un utente di X ha scritto: “Il cancro di Carlo mi ha ricordato che durante l’incoronazione è passato il Grim Reaper…”. Un altro ha tirato fuori una teoria demenziale, buttando nel proverbiale calderone anche la numerologia: “Il Grim Reaper ha attraversato Westminster Abbey 9 mesi fa. Oggi, alle 6 p.m., è stato annunciato che Carlo ha il cancro. Le ore sei possono essere pericolose. Oggi è stato anche riportato che a Kate serviranno nove mesi per riprendersi” dalla chemioterapia.

Chissà perché le ore 18 dovrebbero essere pericolose. Non è neanche chiaro cosa avrebbe a che fare il 6 con il 9. Insomma, tutto questo non è che un’assurdità. Il problema è che molte persone sono inclini a credere a tali sciocchezze. I motivi sono diversi: dalla mancanza di strumenti per la selezione e la comprensione delle notizie al bisogno di sentirsi rassicurati.

Paradossalmente, infatti, il Grim Reaper, sebbene sia una figura inquietante, in qualche modo riesce a comunicare alle persone l’impressione, anzi, l’illusione di afferrare ciò che non può essere afferrato, di catturare il senso della vita e della morte (con la speranza nascosta di poter, un giorno, controllare entrambe).

La realtà, invece, è l’opposto e ci costringe a fare i conti con il dubbio: il tumore di Carlo è una casualità, come spesso

accade in casi simili, una spiacevole fatalità. Non c’è un Grim Reaper a metterci in guardia o a profetizzare come finirà questa storia. L’unico modo per saperlo è aspettare, "navigando" nell’incertezza.

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