La caduta di Chiara Ferragni insegna che non tutto può essere comprato

Grazie a un accordo, Chiara probabilmente risolverà l'accusa di truffa aggravata: ma nessun versamento, a prescindere dagli zeri, le farà recuperare la stima e il rispetto di chi l'ha venerata e arricchita per anni

Chiara Ferragni, 2024
Chiara Ferragni, 2024
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Chiara Ferragni alla fine pagherà. Si è dovuta inchinare al Codacons, che ha ottenuto un risarcimento di 150euro per ogni acquirente del "suo" pandoro Pink Christmas, ma vedrà probabilmente rimessa la querela nei suoi confronti e, quindi, anche la procura potrebbe rivedere le accuse. Al momento l'ex influencer è iscritta nel registro degli indagati per truffa aggravata, ma senza querela potrebbe cadere il presupposto. Verserà 200mila euro a un ente benefico impegnato nel contrasto alla violenza sulle donne, ma il messaggio che passa agli utenti, nuovamente sul piede di guerra, è che basta avere i soldi per risolvere le grane. E forse nel suo caso sarà anche così. Ma non basteranno tutti i soldi del mondo a Ferragni per riavere indietro l'affetto e la stima di chi una volta la seguiva come "Madonna immacolata", perché tutto quello, che era anche il motore del suo business, l'ha perso per sempre.

C'è una riflessione da fare sul 2024 di Chiara Ferragni, non tanto perché sia interessante ma perché può diventare l'esempio di tutto ciò che non dovrebbe essere un'ambizione di vita. L'ex influencer probabilmente scamperà all'accusa di truffa aggravata versando una cifra di poco superiore ai 300mila euro, che un normale lavoratore non vedrà mai tutti insieme nel suo conto. Se li avesse li userebbe, magari, per acquistare una casa senza essere schiacciato da un mutuo trentennale e non avrebbe bisogno di spenderli per uscire da un guaio come quello di Ferragni, perché difficilmente avrebbe occasione di cadervi. Ma una volta versati tutti quei soldi, compresi quelli per la pulizia della coscienza, cosa resta a Ferragni? Il suo impero è in macerie, distrutto e pressoché impossibile da rimettere in piedi, proprio perché, anche se d'ora in poi si mostrasse come la magnanima crocerossina vicina agli ultimi, nessuno le crederebbe più.

Ha perso la stima, la credibilità e il rispetto dei suoi seguaci e senza di quelli, lei che ha basato la sua fortuna sulla capacità di influenzare le scelte altrui, non ha più nulla. E non è una donazione da 200mila euro a farli tornare, perché purtroppo per lei quelli sono valori che non si possono comprare. La speranza è che qualcuno glielo abbia spiegato, che non si sia illusa del contrario, perché rimarrebbe profondamente delusa. Ciò che è andato non tornerà per lei ed è indubbio che il suo 2024 sia stato spiacevole a livello familiare e lavorativo. Ma insomma, basta che si guardi attorno per capire che, contestualizzando il tutto, ha poco da lagnarsi.

Ed è questo che in tanti hanno fatto notare quando ha pubblicato il video vittimista e acchiappa like del 2024 nel tentativo di suscitare compassione e, quindi, di recuperare almeno un po' di engagement. "Il suo vittimismo è insopportabile, non si rende conto che è solo colpa sua se ha passato dei momenti brutti", sottolinea un utente che ne mette in evidenza il vittimismo, mentre un altro sottolinea che "postare filmati e foto di una vita che noi valutiamo come meravigliosa non è captatio benevolentia".

Alla fine, si può avere il conto sempre pieno e mostrare agli altri una vita da favola, ma i soldi, anche se risolvono tanto, non risolvono tutto. E forse Ferragni ne ha preso coscienza in questo 2024 che se ne sta andando.

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