Sono trascorsi ventidue anni dal giorno in cui Sharon Stone finì in terapia intensiva per un ictus dal quale, secondo i medici, avrebbe avuto solo l'1% di possibilità di riprendersi. Invece l'attrice americana ha combattuto la sua battaglia: si è risvegliata, ha intrapreso un lungo percorso riabilitativo e oggi si dice fortunata di essere tornata alla quasi normalità della sua vita prima del 2001. Il prezzo da pagare per la rinascita, però, è stato altissimo. "Ho perso tutto. Ho perso tutti i miei soldi. Ho perso la custodia di mio figlio. Ho perso la carriera. Ho perso tutte quelle cose che ritieni siano la tua vera identità e la tua vita", ha confessato Sharon Stone alla rivista People.
L'ictus e il lento ritorno alla vita
Nella lunga intervista rilasciata alla rivista americana, l'attrice ha rivelato di avere vissuto anni difficilissimi non solo sul piano fisico, per le conseguenze dell'ictus, ma anche dal punto di vista psicologico. "Ho dovuto imparare nuovamente a camminare, ascoltare, scrivere, parlare, ricordare... tutto da capo", ha raccontato, svelando: "Mio padre mi fu accanto. In quel momento ho capito che se vuoi vivere con persone affidabili, meglio lasciar perdere Hollywood". A causa dell'incidente, nel 2004, l'attrice ha divorziato dall'ex marito e ha perso, allo stesso tempo, la custodia del figlio adottivo. Ma oggi si sento comunque fortunata: "Non ho mai recuperato la maggior parte delle cose, ma ho raggiunto un punto in cui mi va bene, in cui riconosco davvero che sono abbastanza".
Da star di Hollywood a co-protagonista
L'ictus e la lunga riabilitazione hanno tenuto Sharon Stone lontano dai set cinematografici per oltre due anni, ma quando è tornata a lavorare molte porte le sono state chiuse in faccia. A confessarlo è stata lei stessa, parlando delle problematiche che la sua malattia comporta: "Ho bisogno di otto ore di sonno ininterrotto perché i miei farmaci per il cervello funzionino, in modo da non avere crisi epilettiche", ha svelato l'attrice americana, 65 anni compiuti lo scorso marzo. Una condizione, la sua, che è a tutti gli effetti un handicap e la Stone ne è consapevole: "Ho una disabilità e per questo non vengo facilmente ingaggiata oggi". Per una produzione cinematografica, infatti, ingaggiarla significa avere accortezze particolari.
"La mia malattia fa sì che se mi chiamano per un film devono scritturarmi con un’assicurazione speciale, quella per disabili, ma nessuno intende assumersi questa responsabilità. Così, mi chiamano pochissimo", ha concluso Sharon Stone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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