Fedez, la crisi e l'ombra del divorzio: la "distrazione di massa" della Ferragni non funziona

Il presunto allontanamento da Fedez come strumento di confusione e distrazione dall'indagine non funziona per la Ferragni che incassa ancora l'ira dei follower in fuga

Fedez, la crisi e l'ombra del divorzio: la "distrazione di massa" della Ferragni non funziona
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Chiara Ferragni divorzia sì, no, forse, ma quando mai. Si può riassumere così il tenore delle discussioni che gravitano attorno all'influencer e, forse, è un po' quel che vuole anche lei in questo momento. D'altronde, se si parla del suo presunto divorzio, della presunta visita all'avvocato divorzista, dell'assenza di Fedez dalla sua vita social, si distoglie l'attenzione dal "pezzo forte". Il cinismo per portare avanti questa operazione non manca all'influencer, così come lei stessa ha dimostrato appena un anno fa montando, assieme al marito, il "caso Sanremo". Lì l'obiettivo era promuovere la puntata speciale della serie "Ferragnez" incentrata sull'esperienza in Riviera, qui è far dimenticare l'iscrizione nel registro degli indagati per truffa aggravata da minorata difesa.

Il pubblico ha sempre dimostrato una particolare interesse nei confronti dell'influencer, nonché una certa clemenza per tutti gli scivoloni compiuti. L'operazione "distrazione" compiuta in più occasioni con foto e video dei figli, ma anche con il vittimismo sugli attacchi social, con le storie "socialmente impegnate" e quant'altro, ha sempre funzionato per Ferragni. Il meccanismo è sempre lo stesso: errore, washing, si riparte. Per Sanremo l'operazione è stata più complessa, perché si è dovuto creare un caso mediatico, facendo in modo che stampa e follower le andassero dietro, in modo che il tutto reggesse per diversi mesi, fino all'uscita della serie tv. Anche questo "sfruttamento" le è stato perdonato dai follower.

Ma forse a Ferragni nessuno ha mai insegnato che a furia di tirare la corda, questa si spezza. Forse, le persone che frequentano i social non sono tutte "sgamate" come lei, anzi, per fortuna non hanno tutte il cinismo che ha lei e ancora riescono a dare un credito di fiducia e ad appassionarsi alle vicende di uno sconosciuto. Ma non sono stupide ed è forse questo l'errore che compiono spesso gli influencer, quello di credere di poter manipolare a proprio piacimento il proprio pubblico. Ferragni, e come lei tanti altri, ha usato per anni i follower per costruire la propria ricchezza, vendendo una realtà inesistente.

Li ha usati facendo leva proprio sulla "buona fede" di chi la segue, di chi ha fatto sacrifici per comprare un pandoro da oltre 9 euro nella convinzione di contribuire a un'operazione benefica per i bambini. Perché nel mondo reale, quello che lei guarda dall'alto del suo attico in City Life senza mai mischiarsi, esistono persone per le quali 6 euro possono fare la differenza nella vita di tutti i giorni, capaci però di privarsene per un fine superiore al proprio interesse, ossia contribuire alla ricerca e alla cura dei bambini malati di cancro. Un fine superiore che, però, lei sapeva non esistere e grazie a questo "errore di comunicazione", come l'ha chiamato lei ha portato a casa oltre 1 milione di euro frutto di un accordo commerciale.

Il pubblico perdona e dimentica tutto, ma fino a un certo punto. E quel punto, con l'operazione Balocco, è stato ampiamente superato. E ora non si deve stupire se le si chiede il conto di quello e di tutto ciò che potrebbe essere accaduto in precedenza, se nonostante il timido ritorno con il bel faccino dei figli e facendo finta che nulla sia accaduto continua la fuga dei follower. Sono oltre 300mila quelli che hanno lasciato l'influencer in circa un mese. Stavolta, l'operazione "diversivo" non funziona e i media, come tutti i suoi seguaci, dovrebbero evitare di seguire l'influencer nell'ennesimo tentativo di distrazione: il focus dev'essere sempre e solo uno.

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata da minorata difesa: magari la sua posizione verrà archiviata, magari si andrà a processo e finirà con un nulla di fatto. Ma questo è l'elemento ora importante, l'unico che conta.

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