I punti chiave
Re Carlo III avrebbe azzerato il termostato in tutte le stanze di Buckingham Palace e ordinato di non riscaldare più la piscina in cui la regina Elisabetta imparò a nuotare da ragazzina. Tutto per aiutare il pianeta, difenderlo dall’inquinamento, cercando di frenare il cambiamento climatico. Nonostante i buoni propositi, però, il confine tra attivismo (forse un po’ estremo) e tirchieria appare davvero molto labile.
Carlo “eco-tirchio”?
La Stampa ha definito il Re un “eco-tirchio” e non ha tutti i torti, almeno a giudicare dall’ultima iniziativa magari un po’ troppo “green” presa da Sua Maestà. I termosifoni di Buckingham Palace, di solito tenuti alla temperatura di 19 gradi, sarebbero stati spenti, come riporta l’Independent. Stessa sorte sarebbe toccata al riscaldamento della piscina del Palazzo. Carlo III avrebbe anche chiesto allo staff di avere cura di spegnere le luci non necessarie. Del resto, come disse il principe Harry: “[Carlo] è pignolo per quanto riguarda lo spegnimento delle luci”.
Tutto ciò per difendere l’ambiente, per fronteggiare il cambiamento climatico, dicono le fonti di Palazzo. Una di queste ha spiegato al Times: “Le poche persone che usano la piscina hanno notato che la temperatura dell’acqua si è abbassata ed è un po’ più fredda del solito. È stato detto loro che il Re ha spento il riscaldamento”. I royal che amano tuffarsi in piscina si sarebbero lagnati, ma le loro rimostranze non avrebbero avuto alcun effetto sul monarca. La decisione sarebbe ormai una realtà. Un altro insider ha raccontato: “[Il Re] vuole sapere per quale motivo si vorrebbe riscaldare una stanza oltre la temperatura ambiente, qualunque sia il tempo fuori. Lo vedrebbe come uno spreco”.
Un Palazzo più freddo
Lo scorso anno le bollette dell’energia di Buckingham Palace, pagate attraverso il Sovereign Grant, avrebbero toccato i 3,2 milioni di sterline. Una cifra astronomica, ma non sorprendente, date le dimensioni del Palazzo e la conseguente difficoltà nel riscaldarlo adeguatamente.
I collaboratori più anziani, con qualche acciacco in più e tutti quelli che soffrono il freddo non sarebbero affatto contenti di questo nuovo corso. Ci sarebbe anche qualcuno che bolla l’iniziativa come una dimostrazione di avarizia e nulla più. In fondo Re Carlo III ha ammesso di avere cappotti più vecchi dei suoi figli e di preferire il riciclo e il rammendo degli abiti fin quando possibile.
Ora che l’estate è alle porte il brusco cambiamento di temperatura a Palazzo sarà più sopportabile, ma con l’inverno tutto diventerà più complicato. Carlo III, però, non avrebbe alcuna intenzione di ripensarci o di attuare una strategia “green” più flessibile: “Anche durante l’inverno la temperatura sarà più bassa, tanto vale vestirsi di più”, ha riportato La Stampa.
Sua Maestà non vive a Buckingham Palace, il cui destino sarebbe quello di diventare il luogo preposto esclusivamente alle questioni di Stato. Tutti quelli che vi lavorano a tempo pieno, però, potrebbero lamentare diversi problemi, soprattutto qualche fastidioso malanno, dovuti alle temperature glaciali.
Si può discutere sull’impatto che queste severe misure avranno effettivamente sull’ambiente. Per il momento, però, è meglio che tutto lo staff inizi a indossare, se non lo fa già, l’infallibile (o quasi) maglietta della salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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