I guai di Chiara Ferragni non sono finiti. Nonostante l'imprenditrice, che sembra aver definitivamente perso lo status di influencer, cerchi di far finta di nulla per recuperare credibilità e feeling con il pubblico e, soprattutto, le aziende, il caso giudiziario è solo all'inizio. E non solo quello. Se da una parte, infatti, Ferragni ha avuto la "fortuna" che il caso sia esploso alla fine del 2023, non incidendo in maniera rilevante in quell'anno, i nodi stanno iniziando a venire a pettine in questo 2024. L'indagine per truffa aggravata da minorata difesa l'ha inevitabilmente travolta, avendo lei incentrato ogni sua iniziativa imprenditoriale sulla sua figura, ma ha colpito anche quello che per anni lei ha definito il suo "braccio destro e sinistro", Fabio Maria Damato. Anche lui, al pari di Alessandra Balocco, è indagato per il medesimo motivo.
Tante volte si è messo l'accento sul rapporto tra Ferragni e Damato. I due hanno vissuto pressoché in simbiosi per anni, tanto che le malelingue milanesi hanno spesso definito il manager come "vero marito" dell'imprenditrice, delegittimando in questo modo la presenza di Fedez, marito ufficiale ma ormai sulla via del divorzio. Tuttavia, il divorzio da Damato si è consumato anche prima rispetto a quello con il rapper per Ferragni perché, da quel 15 dicembre che difficilmente Ferragni dimenticherà, di lui si è persa ogni traccia. Il manager non ha più utilizzato i suoi social, dove prima era sempre molto presente: nessun post e storie centellinate. Quella di maggior rilevanza lo ritraeva alcune settimane fa negli uffici di Chiara Ferragni. Ma della titolare non c'era traccia.
Fedez ha lasciato intendere che la responsabilità di quanto accaduto sia da attribuire anche a Damato ma al di là delle ricostruzioni e delle accuse di un marito ferito, ci si sono i fatti. "Il sodalizio si sarebbe allentato e potrebbe comportare il pagamento di una liquidazione", scrive il Messaggero in riferimento a Damato e Ferragni. E se quest'ultima dovesse procedere alla liquidazione del suo storico manager, sarebbe l'ennesima mazzata economica per la sua azienda, già provata dal caos Balocco. Infatti, Damato è (o è stato) manager delle aziende di Chiara Ferragni fin dal 2017, ricoprendo un ruolo di primaria importanza in tutti i processi decisionali. È stato l'alter ego dell'imprenditrice in gran parte delle sue scelte, il suo consulente e il suo pigmalione. Se così fosse, si tratterebbe di un altro esborso a diversi zeri, che si aggiunge all'emorragia economica.
"Si parla di un assegno a sei cifre, da quando è uscita l’indagine non si sono più visti", ha dichiarato Gabriele Parpiglia su Rtl 102.5 alcuni giorni fa, sostenendo che avrebbe già presentato le sue dimissioni e "chiesto 4 milioni di euro". Una versione che trova conferma anche tra le pagine del quotidiano romano.
Nel frattempo Ferragni, per far fronte alla crisi economica, sarebbe in cerca di nuovi soci ma l'operazione si potrebbe rivelare più difficile del previsto: chi è disposto, in questo momento, a versare milioni, o anche centinaia di migliaia di euro, associando il proprio nome a quello dell'imprenditrice?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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