"Le immagini sono state trasmesse in fascia non protetta". Con questa motivazione il gip del tribunale di Imperia ha archiviato l'inchiesta, che vedeva accusati di atti osceni in luogo pubblico Fedez e Rosa Chemical per quanto accaduto sul palco del teatro Ariston. Mimare un atto sessuale in diretta tv al Festival non è reato se fatto dopo il limite massimo delle ore 19 (quello della fascia protetta). I giudici hanno così graziato i due cantanti che, lo scorso 11 febbraio durante l'ultimo Sanremo, si erano baciati sulla bocca e avevano inscenato un atto sessuale in diretta su Rai Uno davanti a milioni di spettatori.
Il procedimento
Il volgare siparietto - consumatosi alla fine del brano portato in gara da Rosa Chemical - era finito al centro delle critiche tanto da spingere Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia insieme all'ex ministro della famiglia, Carlo Giovanardi e all'avvocato Valerio Cianciulli, a presentare un esposto alla Procura di Sanremo per atti osceni in luogo pubblico. A una settimana esatta dall'apertura dell'inchiesta, il pm di Imperia Barbara Bresci aveva, però, chiesto l'archiviazione ritenendo che l'accaduto non avesse offeso "il senso comune del pudore, avendo finalità di puro spettacolo". Ma il mimare un atto sessuale in diretta tv aveva comunque colpito negativamente buona parte del pubblico e sui social lo sdegno non si è mai placato.
La difesa di Fedez
Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, i legali di Fedez avrebbero, però, portato in aula un vecchio video di Renato Zero che, durante una puntata di Fantastico 10 del 1989, fece twerking su uno spettatore presente in sala senza che ci fossero conseguenze. La difesa del rapper ha fatto poi leva sulla facilità con cui oggi "un adolescente trova online canzoni e video sessualmente spinti" e sul cambiamento del comune senso del pudore negli anni. Così Fedez e Rosa Chemical se la sono cavata con un'archiviazione frutto di un semplice cavillo temporale. Lo stesso utilizzato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per motivare l'archiviazione dell'istruttoria aperta per valutare "eventuali profili lesivi della dignità umana e l'incitamento alla violenza". Anche in quel caso a salvare in corner i due cantanti è stato il fatto che la scena era "abbondantemente al di fuori della fascia oraria protetta" oltre al fatto del "registro creativo" del siparietto volgare.
La sentenza lampo
A sorprendere tutti è la velocità con cui l'iter processuale è arrivato a conclusione, cosa assai rara per i normali cittadini. E proprio sulla celerità dei giudici sul caso Fedez-Rosa Chemical non era mancata, poche settimane fa, la stoccata di Selvaggia Lucarelli, che aveva puntato l'attenzione sulla disparità di trattamento.
"Come corrono 'ste procure quando ci sono lo show dell’anno e le notizie sui giornali di mezzo. E noi scemi che aspettiamo archiviazioni per anni", aveva twittato la giornalista, mettendo nel mirino i giudici e scatenando l'ennesima polemica sui tempi della giustizia italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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