Cruciani: "Gli ambientalisti? Non rompino il ca..o agli altri"

Con il suo classico modo di fare diretto e franco, il conduttore ha detto la sua a proposito delle proteste durante il podcast di Alessandro Cattelan

Cruciani: "Gli ambientalisti? Non rompino il ca..o agli altri"
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Giuseppe Cruciani è stato ospite della quinta puntata di Stasera c'è Cattelan - Supernova, il podcast (disponibile anche in versione video) presentato da Alessandro Cattelan che, reduce dal successo del suo show in Rai, ha lanciato il suo "vodcast" per raccontare ancora più da vicino gli ospiti che si siedono alla sua scrivania e davanti al suo microfono. Lo scopo è quello di offrire al pubblico un dialogo che sia ancora più sincero e diretto, che non debba magari subire il peso di apparire sui canali della tv pubblica. Tenuto conto di questo, Giuseppe Cruciani è l'ospite pressoché perfetto per un programma che fa proprio della franchezza il proprio marchio distintivo.

Proprio nel quinto episodio di Stasera c'è Cattelan - Supernova, il giornalista ha avuto modo di affrontare alcuni argomenti attuali e, al tempo stesso, spinosi. Tra i temi affrontati durante l'episodio, Cruciani è intervenuto sul tema del cambiamento climatico e delle proteste fatte dagli ambientalisti per sensibilizzare lo Stato. Proteste che quasi sempre consistono nel bloccare le strade italiane, congestionando il traffico e mettendo in difficoltà non la classe dirigente, ma i semplici cittadini, che spesso non hanno la possibilità di andare al lavoro. Questo tipo di protesta è diventato famoso anche grazie alla viralità che ha raggiunto sui social media, da Instagram a TokTok, dove non solo ci sono le testimonianze dei protestanti, ma soprattutto quelle dei cittadini che spesso sono costretti a scendere dalle macchine per cercare di far ragionare gli ambientalisti, che diventano un pericolo anche per i mezzi di soccorso.

Su tutto questo, Cruciani ha voluto dire la sua, con il tono che lo contraddistingue da sempre. "La protesta è sempre legittima," ha spiegato, "purché non rompi il ca**o agli altri." Una risposta, questa, che rappresenta probabilmente il pensiero di tutti coloro che si sono trovati bloccati in tangenziali e raccordi durante una di queste proteste. Poi Giuseppe Cruciani ha cercato di spiegare meglio il suo punto di vista, dicendo: "Alcuni dicono ‘la protesta non è tale se non disturbi un po’’ ma è una follia questa roba! È come dire, o occupo la strada e dunque faccio notizia oppure non vale. È una stupidaggine perchè in quel momento tu crei un danno a chi legittimamente vuole andare a lavorare, vuole venire qui a fare il podcast, vuole andare in fabbrica, vuole consegnare qualcosa, in nome di che cosa? Del fatto che io mi faccio interprete dei mali del mondo e ti devo raccontare la verità? Ma vallo a raccontare in una piazza, che prendi perchè lo puoi fare in Italia, ti danno mille autorizzazioni per fortuna per fare qualsiasi cosa, senza creare disturbi al traffico e alle persone che lavorano. Questo penso io".

Nel suo intervento Cruciani insiste anche nell'asserire che il suo pensiero è probabilmente condiviso dalla maggior parte degli italiani, concordi sul concetto di non dare fastidio o creare problemi a chi sta solo cercando di andare a lavorare e di optare per sedi più opportune per manifestare.

A chiosa di questo discorso, il giornalista sembra inoltre voler lanciare una frecciata a chi parla dell'Italia come di una forma di dittatura, dove non si può manifestare il dissenso. Ha infatti concluso il suo discorso dicendo: "se vuoi dire una cosa, la puoi dire in mille modi, sui social, in piazza, sei autorizzato! Per fortuna non siamo né in Russia né in paesi dittatoriali."

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