L'ultimatum e lo sfratto. La "guerra" di Carlo III: cosa succede a corte

Il duca di York non riuscirebbe a pagare le spese di ristrutturazione del Royal Lodge e Sua Maestà, stanco di aspettare, avrebbe imposto al fratello un ultimatum

L'ultimatum e lo sfratto. La "guerra" di Carlo III: cosa succede a corte
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Alla corte britannica sarebbe scoppiata una nuova guerra tra fratelli dopo quella, ancora in corso, tra William e Harry. Stavolta i contendenti sarebbero Re Carlo III e il principe Andrea. L’oggetto della disputa il Royal Lodge, la splendida residenza da 30 stanze, piscina a campo da tennis in cui il duca di York vive da vent’anni. Per la verità la controversia sarebbe in atto da mesi, ma ora avrebbe raggiunto il culmine, trasformandosi in uno scontro aperto. Andrea non riuscirebbe a coprire le ingenti spese di ristrutturazione della dimora, che starebbe cadendo a pezzi e Carlo gli avrebbe imposto un ultimatum: il pagamento immediato o lo sfratto.

Una somma che Andrea non può pagare

Il Royal Lodge di Windsor, lussuosa residenza del XVII° secolo (ma l’edificio attuale risale al XIX° secolo), ha “accolto” i suoi primi inquilini reali nel 1931, quando Giorgio VI e la regina Elizabeth Bowes-Lyon decisero di farne la loro residenza di campagna, ampliandone la struttura. Dopo la morte del sovrano, nel 1952, la Regina Madre continuò a vivere nel Royal Lodge, concessole come residenza di “grace and favour” (in questi casi l’immobile rimane proprietà dell’istituzione monarchica, ma il Re o la Regina ne concedono l’uso, di solito gratuito, a chi ha particolari meriti, a chi si è distinto nel servizio alla Corona).

La Regina Madre morì proprio in questa dimora il 30 marzo 2002. Nel 2004 l’uso del Royal Lodge venne concesso al principe Andrea. Il contratto, però, vincolerebbe il duca a occuparsi interamente delle spese di manutenzione, ovvero circa 400mila sterline all’anno. Inoltre, secondo il Mirror, ora la casa avrebbe bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione: ci sarebbero “crepe nella muratura, vernici scrostate…mura fatiscenti” e la situazione starebbe peggiorando di settimana in settimana.

Riportare il Royal Lodge al suo antico splendore costerebbe milioni di sterline. Soldi che Andrea, caduto in disgrazia dopo lo scandalo Epstein e ormai ritiratosi a vita privata senza più appannaggio reale, non potrebbe permettersi di pagare.

La pazienza di Carlo III è finita

Nel 2023 Sua Maestà, conoscendo perfettamente la situazione economica del principe Andrea, gli avrebbe proposto di lasciare il Royal Lodge e trasferirsi a Frogmore Cottage, ex residenza di Harry e Meghan. La richiesta sarebbe caduta nel vuoto. Carlo III non avrebbe insistito oltre, consapevole della difficile condizione di salute dell’ex moglie del duca, Sarah Ferguson, che vive nella residenza e ha affrontato due tumori, uno al seno, l’altro alla pelle.

La pazienza del sovrano, però, sarebbe finita: “Il Re ha ripreso a fare pressione sul fratello per quel che concerne la proprietà e lo avrebbe avvertito della serie conseguenze se [continuerà] a rimanervi”, ha scritto il Mirror. Non solo: una fonte ha dichiarato al Times: “La gentilezza del Re ha un limite e c’è un’opzione notevole per Andrea, trasferirsi a Frogmore Cottage…che ha anche il vantaggio di trovarsi all’interno [della proprietà] del Castello di Windsor”. Andrea, ha proseguito la fonte, “sta impiegando troppo tempo [per] riconoscere la realtà della situazione”.

Anzi, starebbe proprio facendo finta di non sentire gli avvertimenti di Carlo. Così Sua Maestà lo avrebbe messo di fronte a un ultimatum: o paga subito le spese di ristrutturazione del Royal Lodge o sarà sfrattato e verranno rivisti, in particolare, i costi della sua sicurezza. La monarchia, infatti, spende 3 milioni di sterline ogni anno per garantire l’incolumità del duca di York. L’insider ha affermato sempre al Times: “Se non è d’accordo ad andarsene in una proprietà più adatta ai suoi bisogni, allora il Re potrebbe riconsiderare i livelli di supporto che è disposto a fornire”.

Un amico del principe ha aggiunto: “Se Andrea rifiuta di andarsene in un ragionevole lasso di tempo, allora il Re potrebbe essere obbligato a riconsiderare l’intero pacchetto di fondi che gli

fornisce e il duca sarebbe costretto a finanziare da solo gran parte delle spese per la sicurezza…e il suo stile di vita. Il che, date le somme di cui parliamo, è altamente improbabile possa fare per molto tempo…”.

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