Dopo la fallimentare collaborazione con Spotify molti accusano Harry e Meghan di non avere idee, originalità e talento. Di essere “improduttivi”. Per la verità il duca di Sussex avrebbe fatto una proposta ai dirigenti del colosso digitale, ma si sarebbe trattato di un progetto talmente sopra le righe da lasciarli sbalorditi e piuttosto perplessi.
I traumi infantili di Putin, Trump e Zuckerberg secondo Harry
“Harry voleva intervistare una serie di ospiti controversi come Vladimir Putin, Mark Zuckerberg e Donald Trump sulla loro infanzia e sul modo in cui le esperienze [di quel periodo] hanno influito sugli adulti che sono oggi”, ha rivelato Bloomberg. Traumi compresi. Un’idea decisamente “irrealizzabile”, ma anche molto discutibile. “Persone come Putin e Zuckerberg raramente concedono interviste sugli argomenti a cui sono interessati, figuriamoci sulla loro educazione e sui loro traumi infantili”, ha commentato il sito.
I capi di Spotify sarebbero rimasti sconcertati da una simile proposta come pure dall’idea del principe di realizzare un programma di argomento religioso e invitare addirittura Papa Francesco. Il rifiuto sarebbe stato l’unica risposta logica a progetti che ben poco avrebbero di realistico. Tra l’altro con questi personaggi il principe Harry avrebbe dovuto, inevitabilmente, toccare argomenti spinosi, divisivi, come la fede e la politica, per cui occorrerebbe un minimo di preparazione. Non risulterebbe che il duca abbia una formazione di questo tipo. Non solo: in teoria Harry sarebbe ancora tenuto a rispettare la regola della neutralità, visto che nonostante tutto è ancora un membro della royal family.
Un guaio evitato?
Spotify avrebbe compreso che il principe Harry non possiederebbe né le competenze, né la credibilità per affrontare un programma di tipo politico o religioso. Il diniego ha evitato alla piattaforma di incorrere in guai diplomatici e di realizzare un prodotto che avrebbe corso il rischio di restare in superficie, senza quell’approfondimento fondamentale per capire la realtà in cui viviamo.
In passato Harry avrebbe anche espresso le sue posizioni molto critiche nei confronti di questi personaggi. Per esempio, nel gennaio 2021, i Sussex annunciarono di non voler avere più nulla a che vedere con i social network come Facebook, di cui Zuckerberg è cofondatore, sostenendo che questi mezzi fomentassero “l’odio” di molte persone nei loro confronti.
Per questo intervistare il Ceo di Meta sarebbe stato, almeno da un certo punto di vista, incoerente. Se anche l’imprenditore avesse accettato di parlare con Harry, forse avrebbe cercato di rimettere i classici “puntini sulle i”. A quel punto come avrebbe reagito il principe? Sarebbe stato in grado di tenere testa a Zuckerberg, mantenendosi focalizzato sullo scopo del programma? E quali domande gli avrebbe posto? Non lo sapremo mai.
Intervistare Putin
Il Corriere.it ironizza su una improbabile intervista del duca a Putin: “Ce lo vediamo zar Vladimir che confessa a Harry: ‘Sì, ho invaso l’Ucraina perché da piccolo mi bullizzavano’”. Oppure Putin potrebbe spiegare se la caduta dell’Unione Sovietica sia stata un trauma per lui, dato il peso psicologico che ha avuto sul popolo russo.
In effetti la fantasia corre libera al pensiero di ciò che il presidente della Federazione Russa avrebbe potuto rispondere a Harry in
un’ipotetica intervista. O alla richiesta di un’ipotetica intervista. Il figlio del Re d’Inghilterra volerebbe alto, visto che fare delle domande a Putin, o meglio, all’ex agente del Kgb che è in lui, è un’impresa ardita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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