Maffeo Pantaleoni fu uno straordinario economista iberale italiano. In questi giorni sta facendo discutere l`emissione di un francobollo in occasione dei cento anni della sua morte. Viene accusato, da sinistra, di essere un feroce antisemita. E il governo sarebbe stato complice di questa scellerata scelta. Contribuì a pubblicare sulla rivista che dirigeva con Giovanni Preziosi, il falso storico chiamato Protocollo dei Savi di Sion. Robaccia. Le leggi razziali arrivarono 14 anni dopo la morte dell`economista, e mentre il suo vicino di banco editoriale siamo certi le condividesse, non possiamo dire altrettanto di Pantaleoni. A meno di non volerlo accusare post-mortem. Fiero antisocialista, iniziò la sua carriera da socialista. Per dire. Tra l`altro con lo stesso criterio dovremmo accusare anche la prestigiosa casa editrice Mondadori che nel 40 pubblicò gli stessi Protocolli, con prefazione di Preziosi.
Il vero punto è che Pantaleoni commise certamente molti errori, ma per anni, anche dopo la guerra, è stato il punto di riferimento dei più importanti economisti del mondo, premi nobel e consulenti di tutti i governi democratici. Il suo «fascismo» per intendersi, deve essere considerato come una reazione al rischio di una rivoluzione socialista e bolscevica. Sentite come criticava proprio Mussolini: «non ha come obiettivo prioritario la difesa della proprietà privata e dell`individualismo. Mussolini sembrerebbe voler abbandonare il "manchesterismo", riesumando i vecchi armamentari socialisti e/o giolittiani dei "prezzi politici", e quindi patrocinando una politica parassitaria e statalista ora a favore della classe operaia ora a favore della borghesia».
Pantaleoni è un liberale classico. Il Mussolini che apprezza è quello che «sostiene la riduzione delle funzioni dello Stato in ordine a un criterio che storicamente ha fatto la sua prova e che scientificamente è organico! Le funzioni dello Stato si riducano a quelle che creano le condizioni generali per l`esplicazione dell`attività individuale nella vita economica, nella produzione agricola, in quella industriale, nel commercio, nel consumo». Il duce non farà nulla di ciò che forse ingenuamente Pantaleoni sperava, ma ricordiamoci che l`economista morì nel 1924, epoca in cui la «fascistizzazione dello Stato» non era ancora iniziata. I libri di Pantaleoni sono valsi gli apprezzamenti e lo studio di economisti del calibro di Luigi Einaudi (1939), Richard A. Musgrave e Alan T. Peacock (Classics in the theory of public finance, 1994), James M. Buchanan (1960), e Paul A. Samuelson (1915-2009). Qualche titolo per un francobollo.
Ps: L`ironia della sorte è che si attribuisce a questo governo uno spirito antisemita,
proprio da coloro che lo criticano per il suo supporto a Israele. Piuttosto questo esecutivo dal taglio piuttosto statalista, in molti interventi di politica economica, celebra un economista di cui non ha imparato la lezione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.