Dentro o fuori: Chiara Ferragni prova l’all-in. Ecco la nuova strategia

Si gioca in queste ore il futuro di Chiara Ferragni ma anche di un'intera generazione di influencer travolti dal caso Balocco, che potrebbe cambiare per sempre il mondo del marketing digitale

Dentro o fuori: Chiara Ferragni prova l’all-in. Ecco la nuova strategia
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Il Natale degli sponsor di Chiara Ferragni è stato bruciato dal pandoro-gate. Le esperienze già programmate, i "5mila chalet" prenotati e tutti i momenti "instagrammabili" che l'influencer aveva già pianificato, anche perché tutti (o quasi) erano frutto di collaborazioni, sono saltati. Ma alle porte c'è il capodanno, altra occasione ghiotta per costruire contenuti e monetizzarli: ci sarà il ritorno? Quello di Fedez è sembrato il Natale di un "ragazzo padre", di sua moglie nemmeno l'ombra nelle (poche) storie condivise. Ci sono stati entrambi i figli, il cane Paloma, papà Franco, il rapper indagato, ma non la moglie. O meglio, di Ferragni si sente di sfuggita la voce in un post condiviso sul profilo del marito, ma di lei non c'è traccia.

"Esiste quello che ti mostro", è il mantra adottato da Fedez, che dopo tutto ha fatto la fortuna sui social insieme alla moglie proprio così. L'esibizione e l'ostentazione del lusso, di una vita da favola e patinata, avendo cura di celare accuratamente ciò che non è utile al racconto della perfezione, ha segnato la società recente e ora si mostra con tutte le sue crepe, che i protagonisti stanno cercando di nascondere ancora una volta. Dopo lunghe ore di interrogativi su Ferragni nelle giornate di Natale, pur nascondendola, Fedez ha voluto dimostrare che lei era lì. È il convitato di pietra al momento, prima del ritorno ufficiale bisogna studiare una strategia.

Il video "finto rubato" della Vigilia di Natale, studiato fin nei minimi particolari, è stato un primo passo ma non è stato certo sufficiente a cancellare il caso Balocco o a trasformare in empatia l'enorme quantità di risentimento nei confronti dell'influencer. Gli italiani le hanno sempre perdonato tutto, la sua ricchezza interessa relativamente poco, ma l'utilizzo della beneficenza per i bambini per arricchire il proprio conto personale è difficile da mandare giù. Ferragni ha provato a spendere in sua difesa quelli che considera crediti verso la società, ossia la beneficenza fatta in passato. Ma nemmeno quello ha funzionato. Ora, stando a La Stampa, l'esperta di comunicazione avrebbe deciso di affidarsi a un'agenzia di comunicazione per uscire dal caos. Che buffo corso hanno preso gli eventi. Una decisione forse obbligata ma con gravi ripercussioni sul futuro.

E intanto, per difenderla, è stata creata una task force di avvocati di due studi legali diversi con l'obiettivo di contenere quanto più possibile il danno. Il rischio è che col nuovo anno ci sia un'emorragia di aziende dal portfolio di Ferragni, brand che non vorranno più legare la loro immagine a quella dell'influencer per evitare di essere "contagiati" dal mood negativo che la avvolge dopo il disastro con Balocco. Sono in ballo milioni di euro e la reputazione, che anche se ci si prova non può essere acquistata a nessun prezzo. Ma ora è l'ultima mano e Ferragni deve provare un all-in: o è dentro o è fuori.

"Se Ferragni utilizzasse la sua fama per riscrivere regole e percentuali di una corretta beneficenza fatta dagli influencer, forse il pandoro furbetto potrebbe venire dimenticato. Serve un'antimacchia. Subito", è la conclusione di Massimiliano Panarari, sociologo della comunicazione all'univerità di Modena-Reggio Emilia.

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