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I punti chiave
“Sono felice che siamo stati bombardati. Ora posso guardare in faccia l’East End”, avrebbe detto a un poliziotto Elizabeth Bowes-Lyon, moglie di Giorgio VI, passata alla Storia con il titolo di Regina Madre, dopo il bombardamento di Londra e di uno dei suoi simboli principali, Buckingham Palace, a opera dei nazisti, avvenuto domenica 13 settembre 1940. I sovrani sopravvissero per miracolo, ma dopo la grande paura si sarebbe insinuato in loro un tremendo sospetto, portato alla ribalta in questi giorni dal Daily Mail: l’aggressione potrebbe essere stata organizzata grazie alle informazioni ottenute da un presunto traditore membro della famiglia reale.
“The Blitz”
“In quel momento udimmo il ronzio inconfondibile di un aereo tedesco”, scrisse Elizabeth Bowes Lyon, all’epoca Regina consorte d’Inghilterra, in una lettera indirizzata alla suocera, la regina Mary, in cui ricostruì le fasi del bombardamento nazista di Londra e di Buckingham Palace del 13 settembre 1940. La missiva è stata resa pubblica dalla Corona nel 2009, in concomitanza con l’uscita della biografia ufficiale “Queen Elizabeth. The Official Biography of the Queen Mother”, di William Shawcross. “Prima che riuscissimo a dire qualunque cosa ci fu il rumore di un aereo che arrivò in picchiata a grande velocità e poi il fragore di una bomba. Tutto accadde così rapidamente che avemmo solo il tempo di guardarci l’un l’altro stupidamente, quando il rumore sfrecciò accanto a noi ed esplose con un terribile schianto sul Quadrilatero…”.
Quel giorno nel suo diario, come riporta il sito ufficiale della royal family, Giorgio VI scrisse che vennero “lanciate sei bombe” su Buckingham Palace, “due nel piazzale, due nel Quadrilatero, una nella Cappella e l’altra in giardino”. Sua Maestà puntualizzò: “Tutto accadde nel giro di pochi secondi”. Per fortuna non erano presenti le figlie della coppia, Elisabetta e Margaret, trasferite in precedenza al Castello di Windsor per motivi di sicurezza.
Il Daily Mail ha aggiunto che subito prima dell’attacco Giorgio VI era seduto con sua moglie proprio nel piccolo salotto che guarda sul Quadrilatero. Elizabeth stava tentando di aiutare il sovrano a rimuovere una ciglia che gli era finita nell’occhio. Questa scena di normale quotidianità venne interrotta dallo staff reale, che annunciò alla coppia reale l’imminente bombardamento e la necessità di un trasferimento immediato nel rifugio antiaereo.
Nella sua lettere Elizabeth Bowes-Lyon ricordò che durante le esplosioni lei, il Re e due paggi rimasero per qualche istante “nel corridoio lontano dalle scale, in caso i vetri [delle finestre] fossero volati via”, rimbalzando all’interno a causa dell’onda d’urto. A questo proposito Winston Churchill, citato dal Daily Mail, specificò: “Se le finestre fossero state chiuse, invece che aperte, le schegge dei vetri avrebbero potuto colpire al volto il Re e la Regina, causando ferite terribili”.
Il bombardamento faceva parte di un’operazione più lunga e complessa, chiamata dalla stampa britannica “The Blitz”, che si protrasse per circa otto mesi, dal 1940 al 1941. In questa fase il Regno Unito subì una serie di bombardamenti dalla Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca. Secondo quanto riportato ancora dal Daily Mail il pilota dell’aereo “Heinkel He111” che sganciò le bombe “SC50” sul Palazzo avrebbe ricevuto un ordine preciso: uccidere il Re e la Regina. Se ci fosse riuscito, per Hitler sarebbe stata una vittoria militare su tutta la linea e senza precedenti.
Passati i momenti di concitazione e spavento i sovrani e il loro staff avrebbero cominciato a porsi delle domande su quanto era accaduto, giungendo alla conclusione che i nazisti avrebbero premeditato l’aggressione grazie a “informazioni arrivate dall’interno” della famiglia reale, forse proprio dal cuore della Corona.
Sospetti
“Chiunque pianificò l’assalto era stato assistito da un traditore che voleva la morte della royal family e di quelli attorno a essa", ha assicurato lo storico Alexander Larman nel libro “The Windsors at War. The Nazi Threat to the Crown” (2023). I sospetti di Giorgio VI, di Elizabeth e dell’intera famiglia reale si sarebbero concentrati sull’unica persona che avrebbe potuto trarre beneficio dal loro assassinio: Edoardo VIII.
L’ex monarca britannico, le cui simpatie naziste sarebbero state ben note in famiglia, aveva abdicato l’11 dicembre 1936 per sposare l’americana Wallis Simpson. Le nozze erano avvenute, in forma privata, il 3 giugno 1937. Quello stesso anno Edoardo VIII, divenuto duca di Windsor e ormai in esilio, si recò in visita in Germania con la moglie, sebbene il governo britannico avesse caldamente sconsigliato quel viaggio. L’ex sovrano venne accolto insieme a Wallis nel rifugio estivo del fuhrer a Obersalzberg, in Baviera.
“Le fotografie di Wallis ed Edoardo con Hitler avrebbero fatto il giro del mondo”, ha dichiarato la storica Jane Ridley nel documentario “Edward VIII. Britain’s Traitor King” (2022), menzionato dalla Cbc. “Sarebbe stato imbarazzante e inaccettabile [per la royal family]”. In una lettera di ringraziamento per l’ospitalità inviata nell’ottobre del 1937, menzionata dallo storico Andrew Lownie, autore del libro “Il Re Traditore” (2022), il duca di Windsor definì il suo soggiorno in Germania un “periodo meraviglioso”.
Giorgio VI non aveva mai sottovalutato l’interesse del fratello nei confronti del nazionalsocialismo. Al contrario, era diventato sempre più diffidente: nel 1939, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, avrebbe dato ordine di non rivelare per nessun motivo al duca informazioni sensibili e di non “mostrargli documenti segreti”, ha riportato il Daily Mail.
Re “fantoccio”
Tutti gli aneddoti citati sono dei gravi indizi contro Edoardo VIII, ma non rappresentano la prova che il duca abbia complottato con Hitler per uccidere il fratello e la cognata. L’evidenza di un presunto intrigo sarebbe arrivata, ha rivelato il Daily Mail, dalla scoperta da parte degli alleati di 60 documenti compromettenti (conosciuti come i "Marburg Files"), rinvenuti nella foresta vicino al Castello di Marburgo, in Germania, nel maggio 1945.
“…Si trattava di comunicazioni tra il ministro degli Esteri di Berlino e gli agenti dei servizi segreti tedeschi che ci restituiscono un resoconto quotidiano del coinvolgimento del duca nel regime nazista”, ha dichiarato Lownie nel documentario “Edward VIII. Britain’s Traitor King”. Vi sarebbe spiegato nei dettagli anche il presunto piano nazista per invadere la Gran Bretagna, eliminare la royal family e rimettere sul trono Edoardo VIII, che così sarebbe diventato il sovrano fantoccio di Hitler.
Come se non bastasse tra questi documenti è stato rinvenuto un cablogramma dell’ambasciatore tedesco a Lisbona che spiegherebbe: “[Il duca di Windsor] è convinto che se fosse rimasto sul trono, la guerra sarebbe stata evitata e si definisce un fermo sostenitore di un accordo di pace con la Germania. Il duca crede fermamente che un bombardamento continuo e violento possa rendere l’Inghilterra pronta per la pace”. A tal proposito, come racconta il libro “Hitler. A Short Biography” di A.N Wilson (2012), citato sia dal Mail sia dalla Cbc, un mese prima dell’inizio del conflitto l’ex monarca avrebbe persino registrato un discorso in cui esortava gli inglesi a “trovare un accordo” con Hitler.
Come ha ricordato la Cbc il messaggio venne pronunciato dall’ufficio del duca in Francia e diffuso in tutto il mondo. O quasi. La Bbc, infatti, si rifiutò di mandarlo in onda, dato che non corrispondeva certo alla linea politica del governo e, comunque, era stato redatto da un uomo che aveva scelto di non essere più il sovrano d’Inghilterra. “La Bbc era furibonda, perché percepiva che la sua imparzialità sarebbe stata violata [diffondendo il discorso] e che i nazisti stavano usando il duca di Windsor per la loro propaganda…”, ha aggiunto Wilson.
Osservando tutti questi indizi l’impressione è che Edoardo VIII avesse dimenticato, o fingesse di aver dimenticato, che la sua fu un’abdicazione fu volontaria. Molto discutibile è anche il concetto di “pace” secondo l’ex Re. Ancora una volta il reale sembrava non considerare, o non voler considerare che una “pace” con i nazisti implicasse una totale sottomissione alla Germania e al suo scellerato piano di conquista, cosa che il popolo britannico non avrebbe, naturalmente, mai accettato.
Andrew Lownie, citato dal Daily Mail, ha sottolineato a tal riguardo: “L’ex re di Gran Bretagna dice che…bombardare…la sua famiglia, bombardare il suo Paese è il modo migliore per trovare un accordo di pace”. L’autore ha poi definito “sleale” il comportamento dell’ex sovrano. Tuttavia Alexander Larman è convinto che il duca, pur essendo l’unico in grado di fornire informazioni dettagliate ai tedeschi sulla royal family, non avrebbe “voluto vedere morto [il fratello]”.
Se così fosse, però, vorrebbe dire che incredibilmente Edoardo VIII non avrebbe calcolato bene le conseguenze delle sue presunte azioni. Come poteva l’ex Re ignorare la concreta possibilità che il fratello morisse a causa del bombardamento? Se davvero Edoardo fornì aiuto per la messa a punto dell’attacco a Buckingham Palace, non poteva certo essere tanto sprovveduto da non vedere che si trattava di un piano di morte.
Documenti “alterati”
I fatti finora considerati porterebbero a credere che il duca di Windsor abbia, in qualche modo, appoggiato i tedeschi, forse collaborato con loro. Niente, però, ci assicura che sia stato coinvolto nel bombardamento di Buckingham Palace. Tuttavia non è neppure escluso che fosse a conoscenza del piano per uccidere Giorgio VI e la Regina consorte e che non abbia né potuto né voluto fare nulla per opporsi.
Dopo la pubblicazione dei documenti di Marburgo, nel 1957, Buckingham Palace smentì le teorie di tradimento di Edoardo VIII attraverso una nota ufficiale riportata dalla Cbc: “Il duca subì forti pressioni da più parti affinché rimanesse in Europa, dove i tedeschi speravano che avrebbe esercitato influenza contro la politica del governo di Sua Maestà. Sua Altezza Reale non ha mai vacillato nella sua lealtà alla causa britannica. I documenti tedeschi sono stati inevitabilmente alterati. L’unica prova certa che offrono riguarda ciò che la Germania stava tentando di fare in quel frangente e come abbia completamente fallito”.
Molti studiosi, però, non sarebbero affatto convinti di questa versione. “Fingere che i tedeschi stessero tentato di ingannare [il duca] e che lui non se ne sia accorto è francamente ridicolo”, ha commentato Andrew Lownie nel documentario dedicato a Edoardo VIII. “…Un altro classico esempio di [come] la nostra storia sia stata censurata”.
L’autrice britannica Anna Pasternak, certa che dietro alla presunta collaborazione del duca di Windsor con i nazisti non vi sarebbe stato solo un movente politico, ma anche uno privato, ha aggiunto: “La motivazione di Edoardo stava in un senso di rifiuto dall’Inghilterra. Penso che non l’abbia mai superato. Era un ex Re esiliato dalla Gran Bretagna.
Ci sono stati così tanto dolore, così tanta rabbia, così tante incomprensioni…[il duca] era egoista. Molti documenti suggeriscono che il duca fosse terribilmente aperto alla Germania e a ciò che sentiva che questa poteva offrirgli”. Il mistero rimane.
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