Katherine e Nerissa: il mistero delle cugine della regina Elisabetta

Le cugine di Elisabetta II sarebbero state rinchiuse e abbandonate in un manicomio, nascoste per sempre alla vista del pubblico

La famiglia di Elisabetta II: il padre Giorgio VI, Elisabetta, la madre Elizabeth Bowes-Lyon e la sorella Margaret
La famiglia di Elisabetta II: il padre Giorgio VI, Elisabetta, la madre Elizabeth Bowes-Lyon e la sorella Margaret

Da settimane i giornali parlano del giallo della salute di Kate Middleton, confrontando le scarne note di Palazzo che riguardano l’intervento all’addome della principessa con quelle, più dettagliate, relative al problema alla prostata di Carlo III. Alcuni sono andati indietro nel tempo, ricordando in che modo la royal family affrontava con il pubblico i malanni dei suoi membri fin dall’epoca di Giorgio VI. Nella storia medica dei Windsor le parole chiave sono sempre state discrezione e segreto. Due concetti che in più di un’occasione si sono fusi l’uno nell’altro, ricalcando i tempi e i sentimenti popolari verso determinate malattie considerate inconfessabili. In questo senso uno dei casi più eclatanti, venuto alla luce solo da pochi anni, è quello di Nerissa e Katherine, cugine di primo grado della regina Elisabetta per parte di madre.

Una storia tragica

Il 18 febbraio 1919 e il 4 luglio 1926 nacquero Nerissa e Katherine Bowes-Lyon, rispettivamente la terza e la quinta figlia di John Herbert Bowes Lyon (1886-1930) e di Fenella Hepburn-Stuart-Forbes-Trefusis (1889-1966). John era il fratello maggiore di Elizabeth Bowes Lyon (1900-2002), la madre della regina Elisabetta. Pochi mesi dopo i parti a Nerissa e Katherine vennero diagnosticate delle gravi disabilità mentali, termini molto generici che avrebbero condizionato pesantemente la loro vita. Le bambine, come ricorda il Daily Mail, sarebbero state mandate in segreto alla Arniston School nell’Hemel Hempstead (Hertfordshire), un istituto dedicato a ragazzi dell’alta società con seri handicap.

Nel 1941, in piena Seconda Guerra Mondiale le ragazze sarebbero state trasferite al Royal Earlswood Asylum for Mental Defectives a Redhill (Surrey). Questo ospedale psichiatrico era lontano anni luce dagli standard odierni, soprattutto in termini di cure e di attenzioni. Certo, dobbiamo tenere conto del fatto che all’epoca gli studi e le conoscenze sulle malattie mentali erano ancora in fase evolutiva, ma questo non fu l’unico problema. Stando alle indiscrezioni, infatti, in quel luogo molti pazienti avrebbero subìto dei veri e propri abusi.

Il caso ha voluto che lo stesso giorno del ricovero di Katherine e Nerissa arrivassero al Royal Earslwood Asylum anche le loro cugine, figlie della sorella di Fenella. Secondo le ricostruzioni tutte le giovani avrebbero ereditato la malattia dal loro nonno materno, Charles Trefusis, 21esimo barone Clifton. In un primo momento Nerissa e Katherine avrebbero ricevuto molte visite da parte della madre Fenella e della sorella Anna. In seguito, però, questi incontri si sarebbero diradati, poiché le sorelle avrebbero perso quasi del tutto la capacità di comunicare. Fatto, quest’ultimo, che starebbe a indicare addirittura una regressione nella loro situazione clinica, forse dovuta a un peggioramento della malattia, o magari anche alle condizioni di vita nel Royal Earlswood Asylum.

Il reale stato di salute di Nerissa e Katherine

La vicenda di Nerissa e Katherine si svolse in un passato non così lontano, in cui alcune patologie venivano considerate quasi un marchio vergognoso non solo per i pazienti, ma per tutta la loro famiglia. Qualcosa da nascondere a ogni costo. Tuttavia ci sarebbe una distinzione da fare: le due sorelle sarebbero state trattate come pazienti psichiatriche, ma in realtà il loro problema consisteva, stando ai resoconti, in un grave ritardo mentale. Ciò significa che anche eventuali terapie non potevano essere mirate.

Nel documentario del 2011 “The Queen’s Hidden Cousins”, mandato in onda da Channel 4, una delle infermiere che si prese cura di Nerissa e Katherine, Onelle Braithwaite, disse: “Era così triste. Penso alla vita che avrebbero potuto avere. Erano due sorelle adorabili. Avevano disturbi del linguaggio ma indicavano, facevano rumore e quando [imparavi] a conoscerle, riuscivi a capire ciò che tentavano di dire. Oggi, con ogni probabilità, avrebbero seguito una terapia del linguaggio e comunicato molto meglio. Capivano più di quanto si potesse pensare”.

A quanto pare, però, nessuno avrebbe davvero tentato di migliorare l’esistenza delle due sorelle Bowes-Lyon, tenute per decenni nascoste agli occhi del mondo. Nerissa morì il 22 gennaio 1986 nel Royal Earlswood Asylum. Nel 1997, quando l’ospedale venne chiuso proprio per le accuse di abusi sui pazienti, Katherine fu trasferita in un’altra casa di cura del Surrey, dove spirò il 23 febbraio 2014. Nessun familiare avrebbe preso parte ai loro funerali.

Sorelle dimenticate

La storia delle sorelle Bowes-Lyon divenne di dominio pubblico solo in tempi recenti, nel 1987. Ricostruendo i fatti i giornalisti scoprirono qualcosa di sconcertante: Nerissa era stata tumulata sottoterra, senza una tomba vera e propria. A segnare il luogo della sepoltura c’era una semplice targhetta in plastica su cui era scritto un numero, “M11125” e il cognome della famiglia. All’epoca, ricorda l’Independent, Buckingham Palace non volle commentare la vicenda, sostenendo che fosse “una questione che riguardava la famiglia Bowes-Lyon”.

Le stranezze non finiscono qui: secondo l’edizione del 1963 del Burke’s Peerage, ovvero la guida alla genealogia nobiliare creata da John Burke a Londra, nel 1926, Katherine e Nerissa risultavano defunte rispettivamente nel 1961 e nel 1942. Ma in quegli anni erano ancora vive. Errori clamorosi e inspiegabili. O meglio, una spiegazione potrebbe esserci, ma sarebbe amara: qualcuno avrebbe voluto far credere che le sorelle fossero morte sperando, così, che la stampa non le cercasse e, di conseguenza, i loro nomi venissero dimenticati per sempre. Se questo era il piano, allora è fallito miseramente.

La regina Elisabetta sapeva dell’esistenza di Nerissa e Katherine?

I rapporti tra le due ragazze e la royal family sono piuttosto nebulosi. Sembra che la Regina Madre sia stata informata del fatto che le sue nipoti erano ancora vive solo nel 1982. Appresa la notizia avrebbe subito offerto il suo supporto e inviato a Nerissa e Katherine dei regali. È possibile che anche la regina Elisabetta abbia creduto per anni che le cugine fossero morte. In ogni caso è improbabile che non ne abbia mai sentito parlare in famiglia.

Per quanto riguarda le visite, invece, la faccenda è ancora più misteriosa: non esistono prove di incontri tra i Windsor e le sorelle Bowes-Lyon. Né la regina Elisabetta, né sua madre si sarebbero mai recate negli ospedali psichiatrici in cui erano ricoverate le due sorelle. A tal proposito, nel documentario del 2011, la caposala del Royal Earlswood Asylum, Dot Penfold, dichiarò: “La mia impressione è che [Nerissa e Katherine] siano state dimenticate”. A quanto pare le due non avrebbero mai ricevuto dai familiari nemmeno un biglietto d’auguri per Natale.

All’epoca una fonte di Buckingham Palace, però, negò tutte le accuse, definendole “bugie” e sottolineando: “La Regina è molto turbata…Sia Katherine sia Nerissa ricevevano regolarmente visite dalla loro famiglia, ma non riuscivano nemmeno a parlare, nonostante la loro età avevano le capacità cognitive di un bambino di quattro anni”.

“L’integrità della stirpe”

Gli autori della serie Netflix “The Crown” hanno fatto rivivere la drammatica storia di Nerissa e Katherine. Nel settimo episodio della quarta stagione della serie il personaggio di Elizabeth Bowes-Lyon (interpretato da Marion Bailey), citato dal Daily Mail, spiega la nascita di questo mistero, perché le sorelle avrebbero rappresentato una vergogna non solo per la famiglia, ma per l’intera dinastia reale. I fatti sono romanzati, dunque non attendibili per una ricerca storica puntuale, però le tremende, incommentabili frasi pronunciate nella fiction dalla Regina Madre, in presenza della principessa Margaret, potrebbero non essere così lontane dalla realtà del tempo, né dal concetto più antico (e profondamente discriminatorio) di regalità.

La Regina Madre dichiara: Da moglie del Duca di York, con una vita relativamente normale, sono diventata Regina. Allo stesso tempo la mia famiglia, i Bowes-Lyon, da esponenti minori dell’aristocrazia scozzese sono arrivati a far parte della stirpe reale e i figli di mio fratello ne hanno pagato il terribile prezzo. La loro malattia, la loro stupidità…avrebbero messo in discussione di fronte al popolo l’integrità della discendenza.

Ti immagini i titoli se [la storia] fosse venuta fuori? L’idea che una sola famiglia abbia la Corona per un diritto di nascita automatico è già così difficile da giustificare, il patrimonio genetico di quella famiglia è bene che sia puro al 100%. Ci sono già abbastanza esempi tra i Windsor per spaventare le persone…se aggiungi la malattia dei Bowes-Lyon il pericolo è che [tutto ciò] diventi insostenibile”.

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