Era inevitabile che una parte dell’attenzione mediatica riservata al discorso di Natale di re Carlo III venisse dirottata sull’esclusione di qualunque riferimento a Harry e Meghan. I tabloid si chiedono se il gelido silenzio riservato alla coppia sia una vendetta dei Windsor. Dipende dai punti di vista. Forse la questione è ancora più semplice e ha a che fare con la sovrapposizione, senza soluzione di continuità, dei ruoli di re e di padre con cui Carlo si ritrova a dover fare i conti.
Un discorso “ecologista”
Un albero di Natale decorato con materiali riciclabili e prodotti naturali, un luogo carico di significato come la Cappella di San Giorgio a Windsor, dove sono sepolti la regina Elisabetta e il principe Filippo: in questa atmosfera inusuale, ma solenne, re Carlo III ha pronunciato il suo primo discorso natalizio alla nazione, lo scorso 25 dicembre (ma il messaggio è stato registrato lo scorso 13 dicembre). In piedi, abito blu, la stessa tonalità tanto amata da Elisabetta II, il sovrano ha parlato di fronte a 10,7 milioni di spettatori nel solo Regno Unito. Un record (l’ultimo messaggio natalizio della defunta monarca ha registrato 9 milioni di spettatori). Carlo ha rivolto il pensiero al nostro mondo gravato dalle inquietudini politiche ed economiche. Un uso sapiente delle immagini, protagonisti la Regina scomparsa e i principe di Galles, ha reso il messaggio natalizio più dinamico, in linea con i nostri tempi. Un successo annunciato.
“La Regina è morta, viva il Re”
Non c’era la tradizionale scrivania, non c’erano Buckingham Palace o Sandringham, eppure la consuetudine è stata rispettata in pieno e il discorso di re Carlo ha sancito il definitivo passaggio di testimone dall’era elisabettiana a quella carolingia. Sua Maestà si è rivolto al popolo dal luogo di sepoltura di sua madre: non c’è nulla di più potente dal punto di vista mediatico. Ha tradotto in immagini il detto: “La Regina è morta, viva il Re”, rendendo esplicita la continuità dinastica e politica. Prima che il discorso venisse mandato in onda una fonte ha dichiarato al People che il sovrano avrebbe “sentito la pressione” del suo ruolo sia nella fase di redazione del messaggio, sia al momento della registrazione. Durante il discorso, però, non vi era traccia di questa ansia da prestazione, forse superata o solo abilmente mascherata. Evidente, invece, era quella che l’insider ha definito “una grande empatia" del re nei confronti di chi ha subìto una perdita: un sentimento che ha permeato tutto il discorso, facendo perno sull’assenza della regina Elisabetta.
Carlo esclude i Sussex e non poteva essere altrimenti
“…La solidarietà sincera è l’espressione più suggestiva del [concetto] di amare il prossimo come noi stessi. Il principe e la principessa di Galles hanno visitato di recente il Galles, illuminando gli esempi pratici di questo spirito comunitario”. William e Kate sono i personaggi principali del discorso di Carlo, oltre, naturalmente, alla regina Elisabetta. Menzionandoli il re ha sottolineato l’unità familiare, il valore della discendenza, soprattutto nella prospettiva del trono. Nessun accenno, invece, a Harry e Meghan. “Re Carlo ha accuratamente eliminato Harry e Meghan dal discorso di Natale”, titola The News. Al Daily Star l’esperto Richard Fitzgerald commenta: “Non vi è alcuna menzione di Harry e Meghan, né doveva esserci. La loro docuserie Netflix stava procurando un danno alla royal family e il memoir [di Harry] potrebbe rivelarsi deleterio. I primi mesi del regno di re Carlo sono stati una sorta di battesimo del fuoco con i Sussex che agivano come meglio credevano”.
Una vendetta di Carlo? Dipende dalla prospettiva
Carlo III “ama” Harry, ci dicono le fonti, ma il documentario dei duchi e l’autobiografia del principe, in uscita il prossimo 10 gennaio, hanno inevitabilmente inasprito le relazioni. Eppure questo potrebbe essere solo uno dei motivi per cui i Sussex non sono stati menzionati nel messaggio di Carlo. Qualcuno sostiene che Sua Maestà abbia scelto di pronunciare il suo discorso natalizio in piedi, nella Cappella di San Giorgio, per evitare l’imbarazzo di dover sistemare in bella mostra foto dei suoi figli sulla scrivania e, magari, ritrovarsi travolto dalle critiche per aver scelto di esporre solo uno scatto di William e Kate. L’ipotesi maliziosa non starebbe in piedi: il sovrano, che ha voluto omaggiare la regina Elisabetta, sepolta nella Cappella, non ha avuto alcun problema a escludere il suo secondogenito dal discorso festivo. Quindi non avrebbe certo avuto timore di togliere una sua fotografia. La ragione è semplice: Carlo non è solo un padre. È, prima di tutto, un re che ha il dovere di difendere la monarchia.
Un padre e un re
Escludendo i duchi dal suo messaggio alla nazione Sua Maestà non ha fatto nulla di eclatante. Ha solo agito da sovrano, sottolineando una constatazione già ufficiale: Harry e Meghan non sono più working members della famiglia. Per questo qualunque riferimento non avrebbe avuto senso. Non c’è nessuna dietrologia. Il fatto che il discorso sia stato registrato il 13 dicembre scorso, cioè quando ancora non era stata diffusa la seconda parte della docuserie e, di conseguenza, Carlo non conosceva ancora tutte le accuse formulate dai Sussex contro la Corona, è un falso problema. La linea di comportamento di Buckingham Palace, ovvero il silenzio, era già stata stabilita con largo anticipo. Il re non avrebbe mai alimentato la faida con un regolamento di conti pubblico, di fronte alla nazione e al mondo, dando ai Sussex nuovi pretesti per formulare recriminazioni. Ciò è impensabile e inammissibile. Stiamo parlando del discorso di un re, non dell’eventuale reprimenda, privata, di un padre.
L’incognita dell’incoronazione
Carlo III avrebbe invitato Harry e Meghan a Londra, il prossimo 6 maggio, per la sua incoronazione. La coppia, però, prima di prendere in considerazione l’idea di volare in Gran Bretagna, pretenderebbe “le scuse” e un “incontro con la royal family”. I Sussex, infatt, avrebbero chiesto spiegazioni in merito all’incidente avvenuto a Buckingham Palace tra la ex dama di compagnia di Elisabetta II, Lady Susan Hussey e l’attivista Ngozi Fulani, dell’associazione “Sistah Space”. Lo scorso novembre la Fulani accusò la Hussey di averle rivolto frasi discriminatorie durante un banchetto ufficiale. La questione si risolse con le scuse della Lady e la riconciliazione. Non è ben chiaro cosa abbiano a che fare Harry e Meghan con questa storia. La loro richiesta sembrerebbe un pretesto per alzare i toni della guerra contro i Windsor.
Qualora i duchi partecipassero all’incoronazione, è possibile che non abbiano un ruolo nella cerimonia, visto che hanno rinunciato ai loro incarichi ufficiali. Potrebbero essere relegati dietro le quinte, come accadde per il Giubileo di Platino della regina Elisabetta. Ma non è detto che la coppia ribelle accetti di essere spinta nell’ombra una seconda volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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