Tripoli - Potrebbe essere un segnale di cedimento del regime: più di cento soldati libici nelle ultime ore hanno passato il confine tunisino, a Dhiba, per consegnarsi. I militari hanno attraversato la linea di confine disarmati. Tra essi anche tredici ufficiali. Secondo alcuni testimoni, citati dai media tunisini, i soldati libici, una volta disfattisi delle armi, hanno percorso a piedi i circa duecento metri che separano i due versanti - della Libia e della Tunisia - del posto di frontiera di Dhiba, ieri teatro di un feroce combattimento. Su di esso, una volta conquistato dagli insorti, il vessillo verde è stato sostituito da quello monarchico scelto dai ribelli, mentre, secondo quanto riferisce l’Afp, un trattore ha demolito il grande ritratto di Gheddafi che, sino a ieri, campeggiava sul confine.
Aiuti dell'Unicef a Misurata Una nave con aiuti salva-vita dell'Unicef ha raggiunto il porto di Misurata, nella Libia occidentale. "I bambini hanno urgente bisogno di protezione a Misurata", ha detto Shahida Azfar, Direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa. "Con questi nuovi aiuti si potrà provvedere ai loro bisogni di base, ma il loro recupero a lungo termine inizierà soltanto quando finiranno i combattimenti". Questi ulteriori aiuti - di cui beneficeranno da 15.000 a 25.000 persone - includono: kit di pronto soccorso, acqua potabile, tavolette per la depurazione dell’acqua, kit igienici e ricreativi per i bambini.
Droni Usa in azione sulla Libia I ribelli libici si sono dichiarati oggi "entusiasti" per la decisione degli stati Uniti di impiegare aerei senza pilota nell’ambito della missione Nato in Libia. I combattenti dell’opposizione hanno auspicato che il loro utilizzo possa mettere termine all’assedio di Misurata da parte delle forze fedeli al colonnello Gheddafi. "Siamo onorati. Si tratta di un aereo speciale che può essere utilizzato in aree urbane. Speriamo che ciò possa ridurre la pressione sulla popolazione di Misurata", ha dichiarato Mustafa al Guerriani, un portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi.
Sarkozy andrà a Bengasi Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato al Consiglio di transizione libico il suo "accordo di principio" per una visita a Bengasi, dopo l’invito ricevuto dal presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil. Lo riferisce l’Eliseo. Le date possibili per la visita non sono però state ancora individuate, ha precisato una fonte all’agenzia Reuters, spiegando che il calendario di tali spostamenti è sempre mantenuto nel massimo riserbo, per ragioni di sicurezza. Il presidente francese, ha aggiunto la stessa fonte, sarebbe inoltre intenzionato a chiedere al Primo ministro inglese David Cameron di accompagnarlo nella trasferta a Bengasi. L’informazione non è stata però confermata da Downing Street. La notizia era stata anticipata ieri dal rappresentante della Francia presso l’opposizione libica, Antoine Sivan, che aveva definito «possibile» la visita di Sarkozy nel bastione della ribellione anti-Gheddafi.
John McCain a Bengasi Il senatore americano John McCain è arrivato a Bengasi, la roccaforte dei ribelli libici.
Come annunciato precedentemente da Brooke Buchanan, portavoce del senatore repubblicano ex candidato alla Casa Bianca, McCain incontrerà i leader degli insorti che combattono contro il regime del colonnello Gheddafi.
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