«Più bici in affitto per migliorare l'aria di Milano»

la richiesta del comitato guidato dall'ex assessore Croci. la città può diventare terza in Europa nella disponibilità di due ruote

Si agita il partito delle biciclette. «Si riprenda e si completi il piano originale del sistema di bike sharing, allargandolo alla cerchia filoviaria e ai principali attrattori in tutta la città (stazioni, università, ospedali, parchi, etc.) con 5.000 biciclette», progetto per il quale «sono stati previsti investimenti pari a 5 milioni di euro mediante contributi statali già disponibili e finalizzati a quello scopo». A chiederlo i promotori del laboratorio civico «Milano respira» Edoardo Croci, Enrico Fedrighini, Carlo Montalbetti e Giancarlo Moranti.
«Milano respira», spiegano i promotori, «ritiene che nel quadro di una seria politica a favore dell'ambiente, che disincentivi l'uso dell'auto e favorisca quello del trasporto pubblico e della bicicletta, sia doveroso mantenere gli impegni a favore del bike sharing e rileva che la riduzione del numero delle stazioni e delle biciclette non consentirebbe di mantenere la densità di stazioni necessaria a garantire un servizio efficace e funzionale».
Già oggi Milano figura tra le città leader in Europa con 1.400 bici distribuite in 103 stazioni, con davanti Parigi (20.000 bici in 1.451 stazioni), Barcellona (6.000 bici in 400 stazioni), Lione (3.800 bici in 340 stazioni), Siviglia (2.000 bici in 250 stazioni), Copenhagen (2.000 bici in 110 stazioni), Monaco e Berlino (rispettivamente 2.000 e 1.

715 bici con un modello di distribuzione diffusa) e seguita da Stoccolma, Oslo, Saragozza e Bruxelles con 1.000 bici (e rispettivamente 80, 100, 100 e 108 stazioni). La realizzazione integrale del progetto milanese porterebbe la città al terzo posto in Europa.

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