Contrordine compagni: la sicurezza è importante anche per il centrosinistra e a Milano abbiamo un problema, anche se (è sempre bene ribadirlo) è falso dire che Milano sia la città più insicura d'Italia. Il sindaco Beppe Sala sembra aver cambiato atteggiamento e strategia sulla sicurezza. Tanto per cominciare non nega più il problema e poi non parla più di percezione di sicurezza, ma di sicurezza tour court. «Andando verso la fine del mandato siamo pronti a un intensificarsi delle polemiche, ma noi rispondiamo con i fatti: Milano fa gola alla destra, quindi prepariamoci alle polemiche sulla sicurezza» esordisce Sala mentre presenta alla stampa la riorganizzazione della polizia locale. Peraltro, aggiunge, «lo dice il capo della polizia che le statistiche con Milano in testa per criminalità sono false, non sono credibili. Qui si denuncia molto perché si crede nell'opera della giustizia».
Così sui fatti del Corvetto non nega le criticità delle periferie, aspetto su cui si era giocato la campagna elettorale. «Ho chiesto al nuovo comandante di lavorare con presidi incisivi e visibili, pattuglioni di controllo notturno al Corvetto e in piazza Selinunte a San Siro, chiedendo aiuto alla polizia». Si tratta, aggiunge il comandante dei vigili Gianluca Mirabelli, di «pattuglioni formati da 60-70 agenti per presidio notturno in specifici quartieri, che faranno servizio «almeno un paio di volte al mese» e che al loro interno comprenderanno agenti con compiti diversi.
«A oggi sono soddisfatto per il percorso fatto, ma la lotta contro l'insicurezza non finisce mai e c'è ancora da fare. Ho promesso di essere più in giro anche io con le pattuglie» chiosa il sindaco. Questa nuova sensibilità per il problema e il voler sottolineare l'intenzione di lasciare la città migliore di come l'ha trovata, non potendo lui ricandidarsi, lascia aperto qualche spiraglio sul futuro politico del sindaco: ha forse intenzione di risolvere il problema della sicurezza per spendersi la carta per un incarico futuro di portata nazionale? Fa riflettere anche il fatto che alla conferenza stampa sulla riorganizzazione del corpo dei vigili, argomento di cui si discute da mesi, abbia voluto presentarla lui stesso, mettendoci la faccia. Non una parola dal supercommissario Franco Gabrielli (commissariato?), dall'assessore a Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli (commissariato da Gabrielli) e nemmeno microfono al neo comandante dei vigili Mirabelli che ha potuto solo rispondere a un paio di domande.
Ecco quindi che anche sul piano straordinario di assunzioni dei ghisa, il sindaco fa riferimento agli impegni elettorali. «Confermiamo l'obiettivo di arrivare a 3.350 agenti a fine mandato, ma per fare ciò e crescere di 560 vigili, dobbiamo assumerne 1.200. Sono tantissimi, anche perché per averli dobbiamo fare bandi e formarli. A oggi noi abbiamo fatto 707 assunzioni con 465 uscite e quindi abbiamo 242 vigili in più». I risultati delle prime tranche di assunzioni si vedono già: in strada oggi sono schierate 28 pattuglie di vigili in più, ufficiali in servizio esterno di sera e di notte e 216 ghisa di quartiere in servizio dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 20. Dovranno svolgere attività specifiche come fare percorsi in auto, presidi agli incroci, controlli, percorsi a piedi, servizi classici di protezione come nelle scuole e nei mercati. «Se gli agenti in strada a fine 2021 erano al 48% dell'organico - spiega Sala - oggi sono il 54%. Un 6% in più che sta già lavorando e che si comincia a vedere.
Sono convinto che la prima cosa sia la coerenza con quello che ho promesso ai milanesi quando mi hanno eletto. La seconda è lasciare a chi verrà dopo di me una situazione, nel corpo della polizia locale, migliore di quella che ho trovato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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