Il suo pubblico se l'è portato dietro. Quasi tutto. Insomma, Fabio Fazio, al suo debutto sul canale 9, ha vinto la scommessa. Ha realizzato ottimi ascolti, ancora più alti del previsto: 2.100.000 spettatori con il 10,5 per cento di share nella parte centrale del programma. In sostanza al livello di quelli che otteneva su Raitre. Dunque, ha fatto fare un grande balzo in avanti alla rete della piattaforma Discovery che in quella fascia oraria di solito si ferma al 2 per cento. E si porta a casa applausi insieme a una montagna di quattrini per sé, per la tv privata e per l'Officina, la casa di produzione del programma. Un successo moltiplicato dal fatto che il 9 è risultato il secondo canale più visto della serata di domenica, dietro solo alla fiction Cuori di Raiuno. Il tutto senza cambiare una virgola dell'impostazione di Che tempo che fa: stessa scenografia, stessa scrivania-acquario, stesse Littizzetto e Lagerbäck. Ovviamente bisognerà vedere come andrà nelle prossime settimane, perché l'effetto sorpresa (il tanto dibattuto spostamento di canale) influisce molto sulla prima puntata. Comunque, tutto a posto: chi si stracciava le vesti per il povero Fazio cacciato dalla televisione di Stato e costretto a rifugiarsi su una piccola rete (in realtà se ne è andato di sua volontà in mancanza di una chiara offerta di rinnovo del contratto da parte Rai) adesso potrà dormire sonni tranquilli. Il conduttore ha una nuova casa, così come i suoi spettatori che adorano il suo modo pacifico, a volte di parte e spesso ossequioso di dialogare con gli ospiti. E, oltre tutto, non deve più nemmeno affrontare polemiche e strali da parte delle forze politiche, non essendo più in forze alla televisione di Stato.
Il problema, però, ce l'ha la Rai: a fronte del 10,5 per cento di Che Tempo che fa (che in simulcast su tutte le reti free del gruppo Warner Bros Discovery è arrivato in totale a 2.608.000 spettatori con il 13), Report, spostato alla domenica di Raitre proprio al posto di Fazio, è sceso al 7,6 per cento (con 1.478.000 spettatori). Significa che una importante fetta di pubblico ha lasciato la terza rete. E significa anche che la strategia messa in atto dalla tv pubblica per ricreare un palinsesto dopo gli eccellenti addii (oltre a Fazio e Littizzetto, anche Berlinguer) allo stato attuale non sta portando buoni frutti. Ma la stagione è appena iniziata e la strada per rimettere le cose a posto è lunga. Il vero problema, però, è che la Rai non ha in palinsesto un programma di approfondimento di prima serata in grado di seguire l'attualità. E domenica, mentre Fazio, con le interviste toccanti, autorevoli e centrate a Liliana Segre e David Grossman faceva servizio pubblico sulla situazione in Israele, Report - per sua natura un altro tipo di programma - si occupava di tutt'altre questioni. Lo stesso si può dire per Presa diretta e per Avanti popolo. Quest'ultimo programma è stato costretto a puntare su un personaggio controverso come Fabrizio Corona - che interverrà stasera a fare nuove rivelazioni sulle scommesse dei calciatori - per tentare di rialzare gli ascolti deludenti della prima puntata.
Comunque, queste sono le ore di giubilo per Fazio e il 9.
«La strada è lunga ma la partenza è stata entusiasmante - ha detto il conduttore - Sono molto felice e desidero ringraziare il pubblico che ci è stato vicino». Insomma, si spera che ora si possa levare (e che i suoi fan glielo consentano) l'aureola da martire.
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