Indici in rialzo, per il secondo giorno consecutivo, in piazza Affari e nelle altre Borse internazionali: il Ftse Mib sale dell'1,28%, mentre il rialzo dell'All Share è contenuto all'1,13%. Il recupero, dopo le precedenti sedute negative, è dunque proseguito anche oggi, incoraggiato dalla diffusione di alcuni dati macro positivi negli Stati Uniti La trimestrale di Goldman Sachs ha messo le ali ai piedi dei titoli bancari europei, mentre la reazione a Wall Street è stata più contenuta e gli indici della Borsa Usa salgono con più circospezione. I volumi dell'attività rimangono contenuti, sotto i 2 miliardi di controvalore, ma superiori rispetto alle medie delle sedute ribassiste. Il comparto bancario ha fatto la parte del leone nel listino milanese, con balzi significativi per alcuni titoli anche molto «pesanti»: è il caso di Intesa Sanpaolo, che sale del 4,45%, Unicredit del 2,52%, il Banco POpolare del 3,94% e Mediobanca del 2,91%; quest'ultima ha ridotto, per effetto della fusione fra Generali (+0,78%) e Alleanza (+0,6%), approvata oggi dall'assemblea, la sua partecipazione nel gruppo triestino al 13,4%. Fiat sale del 2,79% e torna sopra i 7 euro di quotazione, inserendosi in un contesto internazionale positivo per il settore, mentre fra gli altri industriali Buzzi Unicem ha perso in controtendenza il 2,63% e Parmalat l'1,24%; in calo anche Telecom Italia (-0,73%). In un comparto energetico contrastato, tengono Eni (+0,06%), Enel (+0,08%) e lima Edison (-0,21%) che pure ha annunciato l'accordo per il gasdotto fra Grecia e Bulgaria.
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