Le «Piccole ossessioni» diventano materia per le artiste di domani

Gli assilli, le immaginazioni e gli stati d’animo di quattro giovani artiste sono il fulcro della mostra Piccole ossessioni, curata da Susana Horvatovicova che lo Studio Campo Boario ospita fino al 23 giugno. A dispetto di quanto il titolo della collettiva potrebbe suggerire, però, nelle opere di Daniela Arabella, Michal Blumenfeld, Daniela Mastrangelo e Silvia Salvioli si incontra tanta materialità e fisicità, a partire dalla sezione della romana Arabella. L’artista, classe 1972, mette a fuoco il corpo femminile attraverso le ossessioni comuni, l’erotismo e l’uso dell’immagine femminile che dilagano nelle immagini pubblicitarie. La carne torna ora a pulsare se recupera la sua sensualità ed espressività, come mostrano i dettagli del polittico fotografico su tela «Digital sex». La livornese Mastrangelo invece riflette, anche attraverso la lente del complesso di Narciso, sulle continue trasformazioni del corpo. In «Distorsion obsesiva» la carne esce dalla sua figura, trasborda e si riflette nello specchio. Ecco l’artista e il suo doppio, riflesso da una superficie che restituisce inquietudini sotterranee. Particolari anatomici mostrano impercettibili cambiamenti nell’aspetto e ciò determina momenti di accettazione e di derisione. I personaggi che abbiamo amato da bambini tornano poi negli scatti dell’emiliana Salvioli, che compone un mondo in miniatura («Piccolo mondo») con le figurine dell’Uomo Ragno, Calimero, Batman, Topolino. Ogni personaggio è visto nel microcosmo di una stanza, e l’obiettivo dell’artista funziona come il proiettore che illumina la scena. Infine, l’israeliana Blumenfeld propone il video «Any time».

Lo spettatore si trova davanti a flash e frammenti della Parigi moderna, multietnica e vorticosa, e la visione di questo diario di viaggio ha per colonna sonora ritmi incalzanti di musica house. Studio Campo Boario, viale del Campo Boario 4/a, ingresso libero (le visite vanno concordate al numero 347-1408744).

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