Pier Silvio Berlusconi: "Ho paura, c'è troppo odio contro mio papà"

Il vicepresidente di Mediaset: "Preoccupato per il governo? Temo che l’ostilità, maturata nei 17 anni d'impegno di mio padre in politica, possa essere strumentalizzata contro di noi"

Pier Silvio Berlusconi: 
"Ho paura, c'è troppo 
odio contro mio papà"

Milano - "Se sono preoccupato per un’eventuale crisi di governo?". Al termine della presentazione dei palinsesti autunnali agli sponsor negli studi di Cologno Monzese, Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente del gruppo tv, assicura di non aver alcuna paura per il futuro di Mediaset: "Sono più preoccupato per l’ostilità, maturata in questi 17 anni di impegno di mio padre in politica, possa essere strumentalizzata anche nei confronti di Mediaset, questo sì".

Il futuro di Mediaset "Siamo un’importante realtà industriale - sottolinea Pier Silvio Berlusconi - leader a livello internazionale, e vorrei che ci fosse riconosciuto. Certo, mi fa un po' paura l’atmosfera che a volte trasforma l’astio nei confronti di mio padre in un atteggiamento generale verso l’azienda. Spero che prevalga il buon senso". Pier Silvio Berlusconi è convinto che l’imminente sentenza sul lodo Mondadori, per la quale c’è in ballo un risarcimento da 750 milioni di euro dovuto dalla Fininvest alla Cir, "non inciderà sulle strategie di Mediaset". Del resto, sottolinea rispondendo alle domande dei giornalisti, "anche il calo del titolo in Borsa non è tanto legato a problemi di business quanto a questioni di scenario: a pesare è il fatto che l’Italia non sia oggi un Paese ben visto dagli analisti, è la situazione politica instabile, ma anche il fatto che l’azienda sia legata all’attuale premier".

Mai Santoro a Mediaset A portare Giovanni Floris a Mediaset, ribadisce Berlusconi, ci ha provato sul serio. Ma Michele Santoro no, non lo vedrebbe proprio nella sua squadra. "Mi spiace - risponde ai cronisti dopo la presentazione dei palinsesti autunnali agli sponsor, ieri sera a Cologno Monzese - che Floris abbia chiuso con la Rai. Ma Santoro è un’altra cosa, è troppo oltre: non è un conduttore, fa il politico, e lo dico con tutto il rispetto. E' un grande talento, è un fenomeno, ma a prenderlo e portarlo da noi noi ci penso".

La concorrenza di Sky Sull'emittente di Rupert Murdoch: "Le mosse di Sky che si mette a fare intrattenimento dicono

che sono arrivate a raschiare il fondo del barile per fare qualche abbonato in più". Il vicepresidente di Mediaset è, infatti, convinto piuttosto che "la tv generalista resti tv generalista, e la pay tv sia pay tv".

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