Pif è il grande assente dell'ottava edizione della Leopolda. "Sono a Cardiff, nel Galles, per un festival del cinema", spiega al Corriere della Sera il regista di Palermo che nel 2013 appoggiò la scalata di Matteo Renzi al Pd.
"Era interessante esserci in quel momento perché, anche se non capisco sempre la politica, vedevo una possibilità di intesa fra Renzi e Grillo", dice Pif, visibilmente deluso per il mancato rinnovamento del quadro politico da parte sia di Renzi sia di Grillo. "Diciamo che non è accaduto, ma che c’è stato un piccolo cambiamento con tutti e due. Ingenuamente - confessa - speravo non dico in un binomio, ma in qualche affinità". Ora, invece,"viviamo la tragedia di una sinistra divisa, ovviamente perdente. Come dimostra la storia, a partire dal primo Novecento. Prendessero esempio dalla destra..." dove, almeno sotto elezioni, ritrovano l'unità. "A sinistra - spiega - prevalgono i rancori, non mostrano nemmeno l’interesse di vincere. Il primo a parlare di 'mafia e Berlusconi' fu Umberto Bossi. O lo disse gratuitamente o adesso la Lega s’è messa con un mafioso".
Pif suggerisce alla sinistra di trovare un accordo tra Pd, Pisapia e Grasso e a Renzi manda a dire: "Il cambiamento, se cambiamento è, non prevede compagni di viaggio come Verdini e Alfano. Quando vedo Verdini penso a che cosa vuole in cambio". E per la scelta del leader non ha dubbi: "Con un Grasso in testa, i Crisafulli non avrebbero spazio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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