LondraCosterà meno di 30mila euro, a parità di equipaggiamento quanto una Volkswagen Golf Diesel e unibrida come la Toyota Prius. Ma solo grazie ai sostanziosi incentivi offerti dai primi quattro Paesi europei (Regno Unito, Irlanda, Olanda e Portogallo) dove verrà lanciata a fine anno. Italia esclusa: da noi la Nissan Leaf, ossia la prima autovettura totalmente elettrica destinata alla diffusione su larga scala, si potrà comprare da metà 2011, a un prezzo che si annuncia superiore e non di poco (dai 5 ai 7mila euro in più) qualora non venga ripristinata nel frattempo qualche forma di facilitazione allacquisto delle vetture a emissioni zero. A sorpresa, niente noleggio delle batterie e niente ricarica prepagata. Per spianare la strada davanti alla Leaf, Nissan non ha dato seguito ai rivoluzionari proclami di non molto tempo fa ed è tornata nellalveo di più collaudate e rassicuranti tecniche di marketing: la normalissima vendita, il leasing e favorevoli condizioni di finanziamento. Alla casa giapponese bisogna dare atto, comunque, di un coraggio che nessun altro ha avuto sinora.
È di 2 miliardi di euro, più altri due da parte dellalleata Renault, linvestimento destinato a portare su tutti i principali mercati le più avanzate rappresentanti della mobilità sostenibile, una gamma completa di vetture che ha nella Leaf («foglia» in inglese), una 5 porte a 5 posti di taglia media, lapripista e il portabandiera. Il Giappone e gli Stati Uniti sono i mercati che hanno tenuto felicemente a battesimo la vettura, in vista della commercializzazione anche in Europa. Dove i tempi, per Nissan, sono maturi, sebbene sulla validità nuova generazione di vetture elettriche continuino a pesare diverse incognite: dalla reale «pulizia» (tutto dipende da come viene prodotta lenergia che le muove) alladeguatezza dellautonomia (i 160 chilometri della Leaf sono tanti, se rapportati alla media delle percorrenze giornaliere, ma limitano inevitabilmente il raggio dazione), dai dubbi sullefficienza e la durata delle batterie al litio al problema della creazione della rete di carica, quelle colonnine che potrebbero assicurare un «pieno di corrente» in un paio dore, anziché otto tramite la presa normale nel garage di casa.»
A queste obiezioni, la casa giapponese contrappone i milioni di chilometri di collaudo che certificano laffidabilità in tutte le condizioni meteorologiche e stradali, linedita esperienza di una guida in quasi totale silenzio che si avvantaggia della disponibilità dellintera coppia motrice fin dai regimi più bassi e i costi di esercizio nettamente inferiori rispetto a un auto tradizionale, con un risparmio medio stimato da Nissan in circa 600 euro lanno per lenergia e del 15% sulla manutenzione. Il tutto senza rinunciare a un centimetrom cubo di spazio, per gli occupanti come per i bagagli.
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