Giovanni Buzzatti
La sfida è durata otto ore. Gli studenti di nove università tra Stati Uniti, Germania e Milano (in gara, per lItalia, cerano Statale e Politecnico) hanno cercato fino alluna del mattino di «violare» i computer degli avversari, da bravi hacker, pirati informatici. E alla fine la vittoria è andata alla squadra del Politecnico, per il secondo anno di fila.
«I festeggiamenti? Contenuti, eravamo troppo stanchi...». racconta Stefano Zanero, dottorando e coordinatore della squadra del Politecnico (28 studenti) che la notte tra il 10 e l11 giugno ha partecipato alla gara organizzata dalluniversità della California Santa Barbara. «Ci siamo ritrovati nel Laboratorio del dipartimento di Elettronica e Informatica con Giuseppe Serazzi, il docente che lo dirige», aggiunge il dottorando. Alle 11 squadre, collegate via Internet e in video, è stato dato un server con dei «buchi». Si dovevano scoprire le lacune del proprio prima che fosse attaccato dagli avversari. «E allo stesso tempo agire come i pirati informatici, entrando in quello degli altri e rubando informazioni».
Attacchi e difesa erano valutati in tempo reale dal computer dellateneo americano. È stato lui, alla fine, a decretare la vittoria del Politecnico. «Se ha funzionato meglio la difesa o lattacco? Abbiamo fatto bene entrambe le fasi - spiega Zanero -. Le incursioni però fruttavano più punti». Lanno scorso gli studenti della Statale avevano ben figurato. «Questanno sono stati più sfortunati...», aggiunge il ricercatore.
In palio non cerano premi in denaro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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