Pizza «calmierata», in città record di adesioni

Solo nel capoluogo sono 75 i ristoranti che partecipano all’iniziativa contro il caro-prezzi. E tutti hanno registrato un aumento della clientela

Alessandro Ruta

Successo a Milano per «Il Patto della pizza», l’iniziativa contro il caro-prezzi lanciata tre settimane fa dal presidente di Confcommercio, Sergio Billè. Fino al 31 dicembre pizza più bevanda al prezzo bloccato di sette euro, o di sette euro e cinquanta centesimi con l’aggiunta del caffè - e sempre senza pagare coperto e servizio - ha convinto una quantità sempre maggiore di ristoratori e clienti. Tra le grandi città, il capoluogo lombardo guida il plotoncino delle adesioni con 75 ristoranti e pizzerie che hanno detto sì al «Patto della pizza». A livello regionale prevale la Lombardia, con 131 locali, davanti a Emilia Romagna e Toscana.
Dal centro alla periferia, i clienti arrivano in continuazione, incuriositi dall’iniziativa che si sta propagando a macchia d’olio. Passaparola, Internet, semplici curiosi: il fenomeno è inarrestabile. Per Edi Sommariva, direttore generale di Fipe-Confcommercio, non ci sono dubbi: «È un vero e proprio record. In pratica solo in questi primi venti giorni già una grande quantità di pizzerie applica prezzi popolari per invogliare i consumatori a trascorrere le serate fuori casa senza troppa angoscia per il portafoglio. Gli esercizi dove si pratica questa politica hanno già riscontrato effetti positivi: il numero dei clienti è tornato a salire. Anche se non è ancora possibile effettuare stime vere e proprie, il sentore dei pizzaioli è che il patto piaccia molto anche alla gente. «Abbiamo cercato di creare un’occasione in più per uscire la sera e andare a divertirsi senza spendere troppo, dopo una giornata torrida», ha dichiarato con soddisfazione Sommariva.
Gli esercenti sono d’accordo con il direttore generale di Fipe-Confcommercio. «Sono entusiasta», afferma il titolare della pizzeria Dogana, uno dei 75 aderenti all’iniziativa, situata nell’omonima via in pieno centro a Milano. «È un’ottima idea che sta portando nuovi clienti. In genere il mercoledì, quando ci sono le partite in televisione, il locale è quasi vuoto. Invece adesso la gente telefona, si informa, inizialmente è un po’ titubante ma poi prenota e viene. L’altra sera sono arrivati in dieci, tutti colleghi di lavoro. Hanno speso anche qualcosa di più per prendere un dessert, ma alla fine mi sono sembrati decisamente soddisfatti».
Si è così verificato l’auspicio di molti dei ristoratori che per primi avevano aderito all’iniziativa promossa da Billè, ovvero che molti altri si unissero al «Patto della pizza». Altrimenti non sarebbe stata un’operazione convincente, troppo limitata ed estemporanea. Solo una settimana fa veniva lanciato un grido d’allarme per la sempre più scarsa presenza di clienti nei ristoranti e invece ora eccoci a testimoniare lo strepitoso successo del «Patto».

Lo stesso Billè ha ricordato che questo «è un segnale in controtendenza e di serenità per riconquistare la fiducia dei consumatori». Si può tranquillamente confermare che ha avuto ragione. E che «la pizza a prezzo pazzo non è una pazzia», soprattutto a Milano.

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