Podestà: "Basta prediche ambientaliste. E' l'ultimo modo per far cassa"

Il presidente della Provincia contro il ticket: "Serve un nuovo referendum. Il quesito di giugno era vago e si confondeva con altri""

«È l’atteggiamento ideologico e pedagogico di quelli di sinistra che vogliono insegnare il loro credo ai cittadini, piuttosto che ascoltare il loro parere. Io decido per voi».
Presidente Guido Podestà, in Provincia questa «Area C» non riuscite proprio a digerirla.
«Non basta un atto amministrativo per bloccare l’inquinamento. E non si spacci come attenzione per l’ambiente e la salute quella che è solo una tassa per fare cassa».
Le polveri sottile sono alte, qualcosa andava pur fatto.
«Posso io essere costretto a pagare per tornare a ca’ mia? Ma siamo matti? Se vogliono far quadrare il bilancio, piuttosto taglino spese inutili».
Il sindaco Giuliano Pisapia dice che c’è un referendum.
«Era sbagliato, mischiato tra altri e per nulla chiaro sugli effetti».
Si chiedeva di poter adottare misure contro l’inquinamento.
«Era vago. Teorico, confuso, labile. Ora finalmente sappiamo che un residente paga 5 euro per andare a casa. Allora nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginarlo».
Lei chiede di rifarlo?
«Bisogna farne uno nuovo, esponendo le precise condizioni a cui sono sottoposti cittadini e lavoratori».
Di nuovo a votare?
«Rispettando il diritto dei milanesi a esprimere il proprio parere».
Stanno già raccogliendo le firme.
«Pdl e Lega hanno allestito i gazebo. Sabato sono stato in piazza Oberdan e la gente faceva la coda».
C’è tanto desiderio di un nuovo referendum?
«Un’attenzione esasperata. Tanta voglia di far sentire la propria voce per protestare contro una scelta che li danneggia».
Cosa direbbe a Pisapia?
«Nel rispetto della diversità dei ruoli, gli consiglierei una riflessione. Di non intestardirsi su una scelta ideologica e non pragmatica».
Lei cosa pensa di «Area C»?
«Una tassa. Assolutamente inutile. Anzi colpisce la parte più fragile».
Cioè chi?
«Chi deve entrare in centro per lavoro o chi ha già speso molto per cambiare l’auto e ora deve pagare lo steso. Non lo trovo giusto».
Perché dice che è inutile?
«Limita la circolazione in un’area piccolissima senza portare nessun beneficio. In compenso aumenterà la congestione al suo esterno, riempiendo di gente che girerà per cercare un posteggio».
Inquinando ancora di più?
«Inquinando ancora di più».
Pisapia dice che con il ricavato si potenzieranno i mezzi pubblici.
«Ecco l’atteggiamento ideologico. Pisapia sa benissimo che il potenziale di crescita dei servizi Atm è assolutamente limitato».
E lei da dove partirebbe?
«Dobbiamo intercettare le tante auto che ogni giorno entrano in città dall’hinterland migliorando i servizi nei punti di interscambio con metropolitane e metrotranvie».
Lo faranno.
«Non vedo molto interesse. E, invece, vedo tanto fumo negli occhi».
Lei ha parlato di poca condivisione con i Comuni confinanti.


«E se un giorno il sindaco di Segrate si sveglia e dice che non vuole essere attraversato dalle auto che vanno a Milano e inquinano? Pisapia cosa fa?».
Quindi?
«Queste sono decisioni che si prendono su scala metropolitana. Senza pregiudizi e soprattutto ascoltando i cittadini».

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