![Confindustria spinge il nucleare: “Chi lo adotta ha prezzi dell'energia più bassi”](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/01/22/1705940748-agenzia-fotogramma-ipa29824746.jpg?_=1705940748)
L’energia nucleare come soluzione strategica per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività dei costi. Questo il messaggio chiave lanciato da Confindustria nel corso dell’audizione presso le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica.
Aurelio Regina, delegato per l’energia del presidente di Confindustria, ha sottolineato l’importanza del nucleare nel mix energetico futuro, evidenziando la necessità di investimenti per garantire approvvigionamenti sicuri e prezzi stabili. “Sui costi dell’energia elettrica dal nucleare nessuno oggi può dare una chiara determinazione. L'unica fonte disponibile è uno studio di Edison con un importante istituto di ricerca, che sostiene che il costo a megawattora del nuovo nucleare è simile a quello delle rinnovabili. Fra pochi mesi noi di Confindustria presenteremo uno studio sul nucleare realizzato insieme ad Enea, che affronterà anche l'aspetto dei costi”, ha dichiarato Regina.
Un investimento per la sicurezza energetica
Regina ha poi fatto riferimento agli ingenti investimenti già destinati alle fonti rinnovabili e ha sollecitato un impegno anche nel settore nucleare: “Per sostenere le rinnovabili negli anni abbiamo speso 200 miliardi di euro degli italiani e dovremo spenderne in futuro altri 80 miliardi. Se investiamo qualche decina di miliardi di euro nel nucleare, ci assicuriamo una fonte di energia che garantisce sicurezza, prezzi bassi e decarbonizzazione”.
Secondo Confindustria, il nucleare rappresenta una risorsa chiave per far fronte alla crescente domanda di energia elettrica, che secondo le stime dovrebbe raddoppiare entro il 2050, arrivando a circa 600 TWh/anno. “Nei paesi che hanno il nucleare il prezzo dell'energia è il più basso in assoluto, come in Francia, nei paesi nordici, in Spagna. In Europa sono 18 i paesi che prevedono di potenziare il loro nucleare o di avviare nuovi progetti”, ha aggiunto Regina.
Smr e il futuro del nucleare in Italia
Un altro tema affrontato è stato quello degli Small Modular Reactor (SMR), su cui il governo italiano punta come possibile soluzione per il ritorno del nucleare. Tuttavia, Regina ha espresso cautela sui tempi di implementazione: “Si prevede che li avremo nel 2030, ma forse è un po' prematuro. Al momento ci sono due prototipi in Russia e Cina e 80 progetti in corso nel mondo”.
Secondo Confindustria, è essenziale integrare l’opzione nucleare in un mercato elettrico europeo che sia sganciato dalla produzione termoelettrica. “Noi vediamo un futuro in cui il nucleare di nuova generazione, insieme allo sviluppo significativo di rinnovabili, può costituire la dorsale economica di un mix tecnologico che può rendere ancora competitivo il nostro Paese”, hanno affermato i rappresentanti dell’associazione industriale.
Un mix energetico diversificato per il futuro dell’Italia
Regina ha anche sottolineato le difficoltà legate alle rinnovabili in Italia, spiegando che il nostro Paese non ha la stessa disponibilità di territorio di altre nazioni europee: “Non abbiamo l'orografia favorevole alle rinnovabili come la Spagna, che ha larghi territori dove installare gli impianti. Noi abbiamo spazi ridotti per solare ed eolico, e le Regioni tendono pure a limitarlo. Non abbiamo la possibilità di grandissimi campi di fotovoltaico”.
Alla luce di questi fattori, Confindustria ritiene che il nucleare sia un elemento indispensabile per la sicurezza energetica nazionale. Nei prossimi mesi, l’associazione presenterà insieme ad Enea uno studio approfondito sulle opportunità offerte dal nucleare, con l’obiettivo di fornire dati concreti a supporto del dibattito.
“Intendiamo costituire un osservatorio permanente in Confindustria che possa raccogliere tutte le informazioni e le prospettive connesse anche alla filiera produttiva per accompagnare il dibattito con oggettività, trasparenza e scientificità”, ha concluso Regina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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