
Il rincaro delle bollette energetiche è "il tema dei temi". Il ministro Gilberto Pichetto Fratin lo ha definito così, ribadendo il senso di un'urgenza non più procrastinabile. Per l'esponente del governo italiano, che già nelle scorse ore aveva sollecitato l'Ue a intervenire con misure ad hoc, il problema va affrontato "partendo dal prezzo del gas". E con azioni destinate ad avere un effetto nell'immediato e non solo sul lungo periodo.
"Sul fronte all'energia - ha infatti ribadito il ministro dell'ambiente a Bruxelles - c'è la doppia via, quella del medio e lungo termine, dove l'azione fondamentale è con i contratti per differenza, i contratti a termine, e quindi creare le condizioni, anche rispetto alla formula di determinazione del prezzo, per avere un maggiore equilibrio". Purtroppo, ha però aggiunto Pichetto Fratin, "noi siamo ancora in condizioni". Per cui, "con questa formula di determinazione del prezzo a livello europeo, noi abbiamo il gas che produce il 40% della nostra energia e pesa nel determinare il prezzo per il 70-75%. Questa è una struttura che si porta anche dietro una spinta inflattiva sul prezzo delle rinnovabili". Per l'esponente di governo bisogna dunque agire "partendo dalla considerazione del prezzo del gas".
Nella propria analisi di contesto, Pichetto Fratin ha anche chiarito che il problema in Italia non riguarda i quantitativi di gas grazie alle pipeline di Algeria e Libia e il Tap, con l'impianto di rigassificazione a Ravenna che entra in funzione tra pochi giorni. "Abbiamo preoccupazioni per il prezzo del gas", ha rimarcato: il Ttf (la 'borsa' olandese dove si fa il prezzo, ndr) infatti "risente certamente delle condizioni esterne che determinano anche attività speculative, gli stessi commissari che si occupano di questo settore dicono che è necessaria la massima trasparenza sulla determinazione del prezzo". Lo ha indicato il ministro di energia e ambiente Pichetto Fratin. Il ministro ha poi attestato che l'Italia "si è affrancata totalmente dal gas russo, da Tarvisio abbiamo avuto qualche afflusso poi girato all'Austria".
Il governo si è fatto dunque promotore di proposte a Bruxelles per intervenire sul rincaro delle bollette, ma al contempo ha riaffermato la volontà di dotare l'Italia del futuro di una risorsa energetica importante come il nucleare di nuova generazione. Niente mega-centrali come accadeva nel passato, per intenderci. Al riguardo - ha spiegato Pichetto Fratin - l'esecutivo intende creare il "quadro giuridico" necessario a "mettere in condizione il Paese, quando sarà il momento, di scegliere se adottare o meno le tecnologie che saranno disponibili per produrre energia nucleare, anche sulla base dei costi".
In uno scenario che "noi prevediamo dal 2030 in avanti, dandoci oggi un quadro giuridico, mettiamo nelle condizioni italiani, governo, imprese, di fare le scelte opportune, in quel momento, sullo strumento che sarà a disposizione", ha continuato il ministro.
Lo strumento a disposizione - ha illustrato - "sarà lo small reactor, saranno gli advanced reactor, in quel momento sarà fatta la valutazione, prima sulla sicurezza, quindi sulle tecnologie, poi sul costo dello strumento, che automaticamente diventa su quello che è il costo del prodotto, dell'energia del prodotto. Su quello dovrà essere fatto un arbitraggio: naturalmente chi dovrà fare questa scelta dovrà scegliere quello che costa di meno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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