Giorgetti: "Le agenzie di rating premiano la nostra prudenza"

Il ministro dell'Economia alla 100sima Giornata del risparmio: "Portiamo il debito pubblico sul sentiero di discesa". Poi difende l’aumento della tassazione sulle criptovalute: "Meglio indirizzare il risparmio su progetti tangibili che su attività rischiose"

Giorgetti: "Le agenzie di rating premiano la nostra prudenza"
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«In questi due anni, l’azione del nostro governo è stata guidata, e continuerà a essere guidata dall’obiettivo di ridurre le incertezze e trarre il massimo da ogni opportunità. Con questo spirito abbiamo recentemente approvato il Piano strutturale di bilancio, che in una logica di prudenza guiderà la politica fiscale dei prossimi anni, sostenendo il sistema economico e riportando il debito pubblico su un sentiero realistico di discesa». È quanto ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento alla 100sima Giornata del risparmio, organizzata dall’Acri. «La legge di Bilancio realizza in pieno, per il prossimo triennio, gli obiettivi del Psb», ha aggiunto.

«Un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti, favorendo le prospettive di crescita dell’Italia: le ultime aste hanno evidenziato che la domanda per i nostri titoli di Stato è robusta, lo spread si è ridotto in modo significativo, i mercati e delle agenzie di rating promuovono l’azione del Governo», ha sottolineato.

Il ministro ha poi difeso la norma della legge di Bilancio che aumenta al 42% la tassazione delle plusvalenze sulle criptovalute dal 2025. «Oggi più che mai, di fronte all’innovazione digitale, è necessario che i risparmiatori siano consapevoli, e sappiano apprezzare i rischi e specialmente siano in grado di distinguere tra gli investimenti che, pur nella loro rischiosità, finanziano progetti tangibili e altre forme di investimento, quali ad esempio le criptovalute, il cui valore è del tutto scollegato a beni o risorse economiche sottostanti e presentano un elevatissimo livello di rischio», ha sottolineato.

Parlando del ruolo importante delle Fondazioni come enti che promuovono la tutela e un impiego socialmente responsabile del risparmio, ha lanciato un segnale sulle recenti vicissitudini di Fondazione Crt, sottolineando l’importanza della governance. «Le modalità operative di nomina – ha detto - devono essere contraddistinte da un’adeguata trasparenza e compliance nelle scelte operate, in un’ottica di riduzione del rischio di autoreferenzialità e di potenziali conflitti di interesse, per assicurare l’esclusivo perseguimento degli scopi statutari e il soddisfacimento dei bisogni delle comunità di riferimento».

Il ruolo del risparmio

«Ad un secolo di distanza quale è il ruolo del risparmio oggi, per un paese come l’Italia che è fra le principali economie mondiali? Rimane immutato il suo ruolo di presidio a fronte di eventi imprevisti», ha rimarcato Giorgetti. «Oggi viviamo in una situazione di elevata incertezza che non accenna a diminuire, alimentata dal susseguirsi di crisi di diversa natura: pandemie, tensioni geopolitiche, calamità naturali», ha aggiunto.

Nei prossimi anni, ha proseguito, «saranno necessari ingenti investimenti che non potranno essere soddisfatti solo da fonti pubbliche, dati i vincoli di bilancio esistenti. Occorrerà mobilitare anche il risparmio privato, che assumerà di nuovo il ruolo di risorsa fondamentale per lo sviluppo». Ma questo, ha precisato Giorgetti, «sarà possibile solo se sapremo realizzare un “ecosistema” regolamentare e amministrativo che faciliti l’accesso delle imprese al mercato dei capitali, così favorendo anche l’accesso dei risparmiatori a strumenti di investimento diversificati per rischio, rendimento e orizzonte temporale».

«A livello europeo, come evidenziato già in passato, occorre procedere con il completamento della Capital Market Union, oggi ribattezzata Savings and Investment Union, proprio a sottolineare il nesso tra i risparmi e gli investimenti nell’economia reale. I mercati dei capitali europei restano ancora frammentati e meno competitivi nel confronto internazionale», ha sottolineato.

«Una parte rilevante del risparmio europeo - ha aggiunto - non trova opportunità attrattive di investimento e viene impiegato all’esterno dell’Unione sostenendo altrove crescita e sviluppo. Bisogna invertire questa dinamica e rendere l’Unione un polo economico e finanziario capace di attrarre imprese ed investitori internazionali».

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