L'Italia si aspetta che l'Unione Europea ammorbidisca le sue regole di bilancio per consentire un aumento delle spese militari, mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, spinge gli alleati a investire di più nella propria sicurezza.
"La posizione politica in Europa sta cambiando", ha dichiarato Giancarlo Giorgetti al Financial Times, sottolineando che l’attuale contesto geopolitico è eccezionale e richiede misure straordinarie.
Attualmente, l’Italia non ha ancora raggiunto l’obiettivo della Nato di destinare il 2% del Pil alla difesa, con una spesa ferma intorno all'1,5%. Una situazione comune a molti Paesi europei, che si trovano a dover conciliare gli investimenti militari con i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles.
Di fronte alla guerra in Ucraina e alla crescente pressione degli Stati Uniti affinché l’Europa faccia di più per la propria sicurezza, Giorgetti ha paragonato l’attuale emergenza geopolitica alla pandemia di Covid-19, quando l’Ue sospese per quattro anni le regole fiscali per consentire ai governi di intervenire.
"Se tutti i Paesi considerano strategico e cruciale per il futuro dell'Europa rafforzare la difesa, allora l’Europa deve muoversi in questa direzione", ha affermato il ministro. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente proposto di sospendere temporaneamente le regole sul deficit e sul debito come possibile soluzione per incentivare la spesa militare. Tuttavia, le richieste di Italia, Grecia e Polonia di escludere le spese per la difesa dai calcoli del deficit non hanno ancora ottenuto il via libera. Trump, dal canto suo, ha alzato l’asticella, dichiarando di voler spingere gli alleati Nato a spendere almeno il 5% del Pil per la difesa, un obiettivo che Giorgetti ha definito "impossibile" se l’Italia deve rispettare i parametri europei sul debito pubblico e sul deficit.
"Se dobbiamo tagliare la spesa sanitaria per aumentare quella militare, è un problema politico", ha avvertito il ministro, sostenendo che l’Ue dovrebbe adottare una politica comune per finanziare le spese per la difesa.
Al momento, Bruxelles sembra più incline a concedere margini di manovra ai governi, con la possibilità di una interpretazione più flessibile delle regole, che potrebbe includere un trattamento speciale per gli stipendi militari e gli investimenti in infrastrutture di difesa. Parallelamente, i leader europei stanno esplorando nuove fonti di finanziamento, compreso un possibile intervento della Banca Europea per gli Investimenti. Giorgetti ha anche suggerito di ridisegnare il bilancio UE per destinare più fondi alla difesa, come già avviene per agricoltura e pesca.
Tuttavia, la proposta di escludere le spese militari dai parametri di deficit incontra la resistenza dei Paesi più rigorosi in materia fiscale, come Germania e Paesi Bassi, che temono un allentamento generale della disciplina di bilancio.
Nei prossimi mesi, la Commissione Europea presenterà delle proposte formali in vista del vertice di giugno, dove i
leader dell’Ue dovranno decidere la strada da seguire. "Dobbiamo essere realistici: abbiamo una guerra in Europa e dobbiamo prendere decisioni politiche che riflettano questa realtà", ha concluso Giorgetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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