Più soldi alle forze dell'ordine. È questa la novità prevista dalla manovra. Per le Forze armate, la polizia di Stato e i Vigili del Fuoco sono in arrivo 100 milioni. Sarà presto istituito un fondo per garantire gli aumenti dei trattamenti economici accessori al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Agenti che, come si legge nella relazione tecnica che accompagna la modifica bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato, sono "sempre più impegnati in attività di carattere operativo per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Per le forze dell'ordine, per gli agenti di polizia e per i vigili del fuoco ci saranno, dunque, delle risorse per "ulteriori misure di tutela e welfare”, come la stipula di apposite polizze sanitarie e infortunistiche, mentre altre misure, per la progressiva perequazione del regime previdenziale, completano il pacchetto che complessivamente vale qualche centinaia di milioni di euro.
Precisamente si parla 95 milioni per il 2024, che salgono a 98,2 milioni nel 2025 e 2026, e a 60 milioni a partire dal 2027. Una delle coperture è garantita dal taglio al fondo per l’immigrazione pari a 45 milioni di euro (15 milioni all'anno), ma a rimetterci saranno anche i senatori che dovranno rinunciare a 50 dei 100 milioni che il governo gli aveva garantito come “tesoretto” da spendere. Un "tesoretto" da dividere, tra le forze della maggioranza e le varie opposizioni presenti in Parlamento. La maggioranza voleva tenere per sé 70 milioni, lasciandone solo 30 alle opposizioni, mentre il centrosinistra nel suo complesso (Pd, M5s, Italia Viva e Avs) spingeva per avere almeno 40 milioni a propria disposizione. Ora i conti dovranno essere rifatti.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rivendica di essersi "impegnato in prima persona" a favore degli stanziamenti per Forze di polizia, Forze armate e Vigili del Fuoco. Si dà "seguito a un impegno preso in Consiglio dei ministri", dice il ministro, un "esempio di come questo governo sia impegnato nei confronti degli uomini e delle donne in divisa". Dura la replica di Francesco Boccia, capogruppo dei dem a Palazzo Madama, che accusa il governo non solo di aver "vietato ai senatori della maggioranza di presentare emendamenti", ma di aver scippato loro i fondi. Ma non solo.
Ancora non stati depositati "gli annunciati emendamenti sul ponte di Messina e sulle infrastrutture per i quali ormai siamo fuori tempo massimo". Il Parlamento, dunque, corre il rischio di approvare la manovra proprio a ridosso delle feste natalizie.
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