Mercosur, gli italiani dicono no

Dall’assemblea di Coldiretti un monito a difendere il made in Italy agroalimentare

Mercosur, gli italiani dicono no
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Un’alleanza commerciale che divide. L’accordo tra Unione Europea e Mercosur è bocciato dal 74% degli italiani, come evidenzia un’indagine Coldiretti-Censis, e trova una dura opposizione da parte del mondo agricolo. Alla recente assemblea nazionale di Coldiretti, l’associazione ha messo in chiaro che il settore, motore dell’economia italiana con 70 miliardi di euro di export, non può essere sacrificato per un’intesa che, così com’è, rischia di mettere in ginocchio migliaia di aziende.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, non usa mezzi termini: «Una “distrazione” voluta, in termini politici, soprattutto da parte della Commissione europea, che promette reciprocità, ma firma intese che dimostrano il contrario». Prandini punta il dito sull’utilizzo degli agrofarmaci: «Il Brasile ha aumentato il loro impiego del 600% negli ultimi 30 anni, mentre l’Italia lo ha ridotto del 50%, tagliando anche le emissioni del 24%, contro una media europea del 20%. In Brasile, invece, le emissioni sono aumentate del 50%».

Un quadro che preoccupa il governo italiano, con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che sottolinea: «Valutiamo il Mercosur come una potenziale buona carta per le economie europee, ma tutti i settori devono vederne un vantaggio. Non si può sacrificare il mondo agricolo per favorire solo alcuni comparti».

Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si oppone con fermezza: «Non possiamo ripetere gli errori fatti nel mondo industriale con la Cina, quando abbiamo distrutto l’industria dell’auto aprendo completamente le porte senza reciprocità nelle regole». Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ribadisce: «Non si può penalizzare il settore agricolo. Per come è scritto oggi, soprattutto per la carne, l’accordo non è utile. Bisogna lavorare per una giusta soluzione e siamo ottimisti di riuscirci».

L’impatto sull’agricoltura e il futuro dell’energia

Il bilancio tracciato da Coldiretti sui danni subiti dal settore agricolo nel 2024 è drammatico: 9 miliardi di euro persi a causa dei cambiamenti climatici e delle epidemie, con un impatto devastante sui redditi delle imprese. Inoltre, l’aumento dei costi di produzione e la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero mettono ulteriormente a rischio la tenuta del settore.

Per affrontare queste sfide, Coldiretti propone interventi mirati, tra cui un piano europeo per la realizzazione di bacini di accumulo idrico. «È da sette anni che lo chiediamo, ma restiamo inascoltati», denuncia Prandini, che guarda anche al nucleare come soluzione alla crisi energetica. «È arrivata la stagione, che piaccia o no, di aprire al nucleare di nuova generazione. L’energia nucleare per fusione è la strada che deve essere intrapresa».

Enzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, aggiunge un monito: «Quello che Macron chiama “le grand Continent” sarà l’unico mercato di sbocco dell’Europa, considerando l’intenzione degli USA di ricorrere ai dazi. Attenzione al Mercosur: produrre carne a basso costo con antibiotici e ormoni non fa bene ai consumatori. Noi, invece, abbiamo ridotto del 95% l’uso di antibiotici negli ultimi anni».

Il messaggio è chiaro:

l’agricoltura italiana, con il suo modello di sostenibilità e qualità, non può essere sacrificata. L’obiettivo è crescere, puntando ai 100 miliardi di export, ma senza svendere un settore che rappresenta un’eccellenza mondiale.

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