Ponte sullo Stretto, a giorni l’approvazione. E c'è già anche la data di fine lavori

Pietro Salini, ad di Webuild: “Stiamo aspettando l’ok per iniziare entro fine aprile”. E rilancia. “Annunceremo un progetto per risolvere l’emergenza acqua potabili in Sicilia”

Plastico del progetto del ponte sullo stretto
Plastico del progetto del ponte sullo stretto
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Ci siamo. Il Ponte sullo Stretto non è più un miraggio su carta. Ma potrebbe finalmente iniziare a vedere la luce nel giro di un mese. “Stiamo aspettando che il Cipess approvi il progetto per iniziare entro la fine di aprile. Quindi è qualcosa che avverrà nei prossimi giorni”, ha rivelato Pietro Salini, ad di Webuild interpellato sull’avanzamento del progetto durante la call con gli analisti sui risultati 2024 della società. “Siamo ovviamente pronti, insieme a tutti gli altri partner industriali, per iniziare con orgoglio questo progetto molto importante per l'Italia e soprattutto per il Sud Italia", ha aggiunto.

Fissata anche l’ipotetica data. Calcolando che “la fase di progettazione e costruzione dovrebbe durare sette anni e mezzo, spero di essere lì e di attraversare il ponte io stesso e tutto il team entro la fine del 2032". Una promessa importante, calcolando che si tratta “di un progetto industriale nazionale importante per il Paese più che per noi, una grande opera che può dare lavoro e opportunità di futuro a migliaia di giovani, connettendo inoltre 5 milioni di persone con il resto d'Europa”, come ha specificato al Corriere lo stesso Salini.

Via al progetto anche per l’acqua potabile in Sicilia

A proposito del ponte sullo Stretto, Salini ha anche annunciato che a breve verrà annunciato nei prossimi giorni un progetto “per risolvere per sempre l'emergenza acqua potabile in Sicilia, con capitali privati e con ridotto investimento pubblico". D’altronde, “gli investimenti legati all’acqua saranno la sfida del futuro”. In questa direzione, “in due anni si potranno costruire dissalatori, ripristinare bacini di stoccaggio, implementare la rete e installare nuovi potabilizzatori”.

I numeri di Webuild

Successivamente, focalizzandosi sui numeri fatti registrare dalla società, Salini sottolinea che "il vero risultato è avere anticipato il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale. Il fatto più significativo sono i target del 2025 già raggiunti in termini di crescita, sviluppo e ordinativi". Aggiungendo, peraltro, che la società “sta investendo un miliardo in più rispetto a quanto previsto. Tutto questo significa che siamo un'azienda più forte e solida di quanto avevamo immaginato di essere”, ricordando così i 330 progetti nell'ultimo decennio e la presenza in Italia con 30 progetti. Dove ancora “abbiamo spazio di crescita, dato che il nostro fatturato in Italia equivale a poco meno del 2% del mercato complessivo, mentre, per esempio, la principale impresa in Francia ha una quota del 10%. Tutti i cantieri sono in fase di produzione, anche grazie a partnership consolidate con clienti come Rfi e Anas del gruppo Ferrovie dello Stato”, ha aggiunto.

Infine, evidenzia Salini, dobbiamo ricordare che “abbiamo riportato ricavi per 12 miliardi di euro e un portafoglio ordini a 63 miliardi di euro, tra i più alti nel settore”. E che abbiamo nuovi ordini per 13 miliardi di euro e l'80% viene dall'estero, confermando la diversificazione internazionale e la presenza in 50 Paesi”.

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