Il governo punta a raccogliere almeno 2,5 miliardi di euro attraverso la riapertura dei termini per l’adesione al concordato preventivo. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso dell’assemblea nazionale di Confesercenti tenutasi a Roma. “La palla di vetro non ce l’abbiamo – ha precisato Leo – però speriamo di trovare il massimo di risorse, perché è un obiettivo del Governo e di tutta la maggioranza”.
Sostegno al ceto medio impoverito
Durante il suo intervento, Leo ha sottolineato l’urgenza di ridurre il carico fiscale sui redditi medi: “Nell’anno 2024 abbiamo già rivisto il meccanismo delle aliquote Irpef, passando da quattro a tre, con un focus particolare sui redditi medio-bassi. Ora dobbiamo fare un passo aggiuntivo, concentrandoci sul ceto medio, che si sta impoverendo”.
Secondo il viceministro, il concordato preventivo biennale sarà lo strumento chiave per questa operazione: “Non è un condono. È un modo per cambiare completamente il rapporto tra fisco e contribuente. Oggi siamo abituati a un fisco che emette atti di accertamento e solo dopo avvia un dialogo, spesso sfociando in contenziosi. Questo non deve più accadere. Dobbiamo lavorare ex-ante, tendere una mano agli imprenditori e ai contribuenti onesti e corretti”.
La rateizzazione del secondo acconto
Leo ha anche affrontato il tema della possibile rateizzazione del secondo acconto fiscale per gli autonomi, un intervento attualmente oggetto di un emendamento della Lega alla Legge di Bilancio. “Sulla rateizzazione sono assolutamente d’accordo – ha detto – ma bisogna trovare le risorse per farlo. Abbiamo sempre questa spada di Damocle delle risorse, ma se si troveranno, c’è la volontà di procedere”.
Il peso delle risorse nella manovra fiscale
Il concordato preventivo non sarà solo una misura fiscale ma un elemento strategico per reperire risorse
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.