Ritorno al nucleare, presentato il ddl delega

Atomo fondamentale per la produzione di energia sostenibile. Prevista la costruzione di nuovi impianti. La produzione di idrogena sarà parte della nuova politica

Ritorno al nucleare, presentato il ddl delega
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Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha presentato a Palazzo Chigi il disegno di legge delega per il ritorno dell’Italia alla produzione di energia nucleare sostenibile. Il provvedimento, intitolato “Delega al governo in materia di nucleare sostenibile”, è stato elaborato dal Mase e si pone come un tassello strategico per affrontare le sfide della transizione energetica e della decarbonizzazione entro il 2050.

Un obiettivo chiaro: sicurezza energetica e decarbonizzazione

Il testo, composto da quattro articoli, sottolinea l’importanza del nucleare come fonte energetica cruciale per ridurre le emissioni di carbonio, garantire l’indipendenza energetica del Paese e contenere i costi energetici per famiglie e imprese. Tra i punti chiave del disegno di legge, si prevede che il governo abbia 24 mesi dall’entrata in vigore della legge per adottare decreti legislativi volti a regolamentare la produzione di energia nucleare sostenibile sul territorio nazionale.

Il programma nazionale per il nucleare sostenibile

L’articolo 2 del provvedimento stabilisce l’obiettivo di un programma nazionale per lo sviluppo del nucleare sostenibile, che contribuirà al raggiungimento della neutralità carbonica e alla sicurezza energetica del Paese. Tra le misure principali previste, figurano:

La costruzione e l’esercizio di nuovi impianti nucleari sostenibili, anche per la produzione di idrogeno.
L’adeguamento della normativa nazionale agli standard europei e internazionali.
Lo smantellamento degli impianti nucleari esistenti non destinati alla ricerca.
La gestione e lo stoccaggio sicuro dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito.
La promozione della ricerca sull’energia da fusione e il miglioramento della formazione tecnica e professionale.

Sicurezza e trasparenza: i pilastri del provvedimento

La sicurezza rimane un elemento centrale del disegno di legge. È prevista l’istituzione di un’autorità amministrativa indipendente per la vigilanza e il controllo degli impianti, oltre a sistemi avanzati di radioprotezione. Il provvedimento mira, inoltre, a garantire un ciclo di vita sicuro per gli impianti nucleari, dalla costruzione alla dismissione, e a definire incentivi per la ricerca e lo sviluppo in ambito nucleare, con particolare attenzione alle tecnologie innovative come la fusione.

Incentivi e valorizzazione del territorio

Il ddl include misure per la promozione e la valorizzazione dei territori coinvolti nella costruzione di impianti nucleari, favorendo la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo economico locale. Inoltre, sono previsti strumenti informativi per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del nucleare nella transizione energetica.

Clausola di invarianza finanziaria

Uno degli aspetti rilevanti del provvedimento è la clausola di invarianza finanziaria: le amministrazioni pubbliche dovranno utilizzare le risorse esistenti per attuare le misure previste, senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche. Eventuali costi aggiuntivi potranno essere coperti solo attraverso specifiche leggi di bilancio.

Un passo verso il futuro energetico

il testo è stato redatto da una commissione tecnica presieduta dal giurista Giovanni Guzzetta e si prepara ad approdare nel prossimo Consiglio dei ministri per la sua discussione. Secondo il ministro Pichetto Fratin, il ddl potrebbe essere approvato entro un mese.

Con

questa iniziativa il governo punta a posizionare l’Italia come leader nella produzione di energia nucleare sostenibile, allineandosi agli standard internazionali e affrontando con decisione le sfide della sicurezza energetica.

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