I punti chiave
Il governo fa sul serio, e nella bozza della prossima manovra inserisce, come anticipato da il Giornale, una serie di misure finalizzate a sostenere le famiglie italiane: tra di esse l'incremento del bonus per pagare le rette degli asili nido, la decontribuzione per le donne lavoratrici con figli e l'esclusione dei titoli di Stato dal computo dell'Isee. Queste ed altre novità sono state inserite nello specifico capitolo denominato "Famiglia, pari opportunità e politiche di intervento in materia sociale".
Decontribuzione
Nella bozza è stato previsto lo sgravio contributivo al 100% senza alcun limite di reddito, ma entro un tetto massimo di 3mila euro l'anno, per tutte le donne lavoratrici con figli a carico, con l'unica eccezione del "lavoro domestico". La decontribuzione, che prevede uno sconto solo sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente, sarà modulata sulla base del numero dei figli. Per le donne con due figli, tale incentivo dura fino al compimento del decimo anno di età del bambino più piccolo, mentre per quelle con tre figli a carico la soglia si innalza fino al 18° anno.
Una soluzione che era stata già anticipata dal premier. "Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore", aveva spiegato in conferenza stampa Giorgia Meloni."La quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato", e questo per il fatto che"vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali". L'obiettivo, aveva precisato ancora il presidente del Consiglio è quello di "smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e ha voglia di lavorare".
Asili nido
Entra in manovra anche la misura che prevede l'innanzamento del bonus per pagare le rette degli asili nido, sia pubblici che privati. L'incentivo è limitato ai secondi figli nati dal 1° gennaio 2024 all'interno di nuclei familiari con Isee inferiore ai 40mila euro e in cui è presente un altro bambino di età inferiore ai 10 anni: il bonus sale a 2.100 euro, aumento significativo rispetto all'importo base di 1.500 euro decretato nel 2019. Per venire incontro a queste necessità, l'autorizzazione di spesa è incrementata di "240 milioni di euro per l’anno 2024, 254 milioni di euro per l’anno 2025, 300 milioni di euro per l’anno 2026, 302 milioni di euro per l’anno 2027, 304 milioni di euro per l’anno 2028 e 306 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029".
Da segnalare il fatto che per il computo dell'Isee non verranno conteggiati i titoli di Stato Btp: questi non concorreranno quindi nel calcolo dell’indice per misurare la condizioni economica delle famiglie italiane, che consente di accedere a bonus e prestazioni sociali.
Prodotti per l'infanzia
Scomparirà invece l'Iva al 5% per l'acquisto di prodotti per l'infanzia e la
cosiddetta "tampon tax". Nella bozza della manovra il latte in polvere, le preparazioni per l’alimentazione dei neonati, gli assorbenti, i tamponi e le coppette mestruali: saranno soggetti a un'Iva al 10%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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