Caso Stormy Daniels, Trump condannato ma non andrà in carcere

Il presidente eletto è stato condannato per il presunto tentativo di coprire un pagamento di 130mila dollari all'ex pornostar. Ma la battaglia è appena iniziata: "Farò appello"

Caso Stormy Daniels, Trump condannato ma non andrà in carcere
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Donald Trump condannato ma non andrà in carcere: questo quanto stabilito dal giudice Juan Merchan in relazione al caso di Stormy Daniels. Per la precisione, il presidente eletto è stato condannato a una scarcerazione incondizionata, una formula usata raramente nei tribunali dello Stato di New York. Nessuna pena, ma fedina penale macchiata. Una scarcerazione condizionale gli avrebbe invece richiesto di soddisfare determinate condizioni, come il mantenimento dell'impiego o il pagamento di un risarcimento, ma non è il caso del tycoon. Il tycoon ha partecipato all'udienza da remoto, collegato dalla Florida.

Un esito previsto, secondo la stampa statunitense. Per il giudice Merchan la scarcerazione condizionata è "la soluzione più praticabile" per garantire la definitiva conclusione della vicenda processuale. Prima della rielezione, Trump rischiava la libertà vigilata o fino a quattro anni di carcere. Il prossimo leader americano è stato condannato a maggio in quello che i procuratori hanno definito un tentativo di coprire un pagamento di 130 mila dollari alla Daniels, con la quale avrebbe avuto una relazione prima delle elezioni presidenziali del 2016. Ritenuto colpevole di tutti i 34 capi d’imputazione a suo carico, il presidente eletto avrebbe falsificato i registri aziendali in merito ai pagamenti al suo avvocato di allora, Michael Cohen, per rimborsare il pagamento della star di film per adulti.

"I democratici radicali hanno perso un'altra patetica e antiamericana caccia alle streghe": queste le prime parole di Trump su Truth dopo la sentenza del giudice newyorkese: "Dopo aver speso decine di milioni di dollari, sprecato oltre 6 anni di lavoro ossessivo che avrebbero dovuto essere spesi per proteggere i cittadini di New York dalla criminalità violenta e dilagante che sta distruggendo la città e lo Stato, coordinandosi con il Dipartimento dell'Ingiustizia di Biden/Harris in un'opera di armamento senza legge e lanciando accuse completamente prive di fondamento, illegali e false contro il vostro 45° e 47° Presidente, mi è stato dato un proscioglimento incondizionato. Questo risultato dimostra da solo che, come avevano detto tutti gli studiosi e gli esperti di diritto, non c'è un caso e non c'è mai stato un caso, e che l'intera truffa merita di essere annullata".

Trump ha poi citato la vera giuria, ossia il popolo americano, che ha dato il suo verdetto rieleggendolo con un mandato schiacciante, rimarcando ancora una volta che il caso Stormy Daniels "non aveva nessun crimine, nessun danno, nessuna prova, nessun fatto, nessuna legge, ma solo un giudice altamente conflittuale, un testimone chiave che è stato radiato, caduto in disgrazia, spergiuro seriale e un'interferenza elettorale criminale": "L'evento di oggi è stato una spregevole farsa, e ora che è finito, faremo appello a questa bufala, che non ha alcun merito, e ripristineremo la fiducia degli americani nel nostro sistema di giustizia, una volta grande".

"Le protezioni garantite all'ufficio del presidente non sono un fattore attenuante. Non riducono la gravità del crimine nè ne giustificano in alcun modo la commissione" ha spiegato il giudice Merchan subito dopo il verdetto: "Le protezioni sono, tuttavia, un mandato legale che, in base allo stato di diritto, questa corte deve rispettare e seguire. Tuttavia, nonostante la straordinaria ampiezza di tali protezioni, un potere che non forniscono è il quello di cancellare un verdetto della giuria". La toga ha quindi pronunciato la condanna di "sospensione incondizionata della pena", osservando che è influenzata dalla recente vittoria elettorale presidenziale.

“Il processo è stato un’esperienza terribile" ha affermato Trump rivolgendosi alla corte prima della sentenza. "La verità è che sono totalmente innocente, non ho fatto nulla di sbagliato" ha aggiunto, collegando la sua netta vittoria elettorale di novembre a quella che definisce la persecuzione da parte della magistratura. A suo avviso, il caso è stato gestito in modo inappropriato e da qualcuno che aveva dei legami con i suoi oppositori politici, riferendosi al procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg: “Il processo è stato fatto per danneggiare la mia reputazione in modo che perdessi le elezioni. Questa è stata una caccia alle streghe”. "È un giorno molto triste. Un giorno triste per il presidente Trump, per la sua famiglia e i suoi amici, ma anche, dal punto di vista di un avvocato, un giorno triste per questo Paese" quanto affermato da Todd Blanche, legale di Donald Trump e prossimo vice ministro della Giustizia della nuova amministrazione.

Ieri la Corte aveva respinto la richiesta del presidente eletto di rinviare la sentenza di condanna. Il tycoon, che ha sempre negato qualsiasi relazione con la Daniels e qualsiasi illecito, ha già reso noto di voler presentare ricorso.

"Apprezzo il tempo e lo sforzo della Corte suprema nel cercare di rimediare alla grande ingiustizia che mi è stata fatta: per il bene e la santità della presidenza, farò appello contro questo caso e sono fiducioso che la giustizia prevarrà" le sue parole sul social Truth: "I patetici e morenti resti di questa caccia alla streghe contro di me non ci distrarranno".

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