Il terrore, per funzionare, deve cambiare. Pensate a un film dell’orrore: sapete che una porta che cigola non è mai un buon segno. Che le scale che conducono verso uno scantinato sono sempre una pessima scelta. Perché è lì che si annida il pericolo. La minaccia. Lo stesso vale per il terrore di stampo jihadista che sta sempre più martoriando un Occidente ormai stanco e incapace di difendersi.
L’ultimo caso è quello di oggi, quando, in Austria, un siriano ha accoltellato cinque persone, uccidendo un ragazzo di 14 anni. Ha colpito il gruppo, perché è sempre più facile colpire la massa quando si vuole ammazzare. Ma ha eliminato la parte più debole. Poi, una volta che è arrivata la polizia, ha urlato Allah Akbar e ha alzato il dito al cielo. Solamente qualche giorno fa un altro attentato, questa volta in Germania. Un afghano si lancia con un’auto contro la folla. Decine di feriti, tra cui una bambina, che è morta oggi insieme alla mamma. Due innocenti falciate dalla furia di chi usa Dio per imporre la propria ideologia di morte. Ma non sono casi isolati. Torniamo in Francia. È il 2023 e un rifugiato siriano, ufficialmente cristiano, comincia ad accoltellare dei bambini in un parco gioco. Le mamme li prendono in braccio, cercando di portarli via. Qualcuno interviene. Ma ormai le ferite sono molte. Sono alcuni esempi, che non tengono conto delle numerose volte in cui le auto sono state utilizzate come arieti per distruggere tutto ciò che si parava loro davanti.
Ma è questa l’essenza del terrore. Mutare per essere più efficace. È il mostro che, al posto di nascondersi dietro la porta, preferisce entrare dalla finestra per colpirti alle spalle. È quello che sceglie ciò che di più caro hai, i tuoi figli, per far nascere in te il germe della paura. Il terrore vuole annientare una generazione.
La vuol far crescere nell’incertezza, nel timore. E vuole eliminare i "crociati" quando sono ancora indifesi, mentre prima preferivano annientarne le madri. E, purtroppo, i jihadisti di oggi ci stanno riuscendo. Anche grazie alla nostra debolezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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