La Corsica ora vede l'autonomia ma Parigi la controlla con i soldi

Quella del rapporto tra Francia e Corsica è una vicenda lunga e tormentata

La Corsica ora vede l'autonomia ma Parigi la controlla con i soldi
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Quella del rapporto tra Francia e Corsica è una vicenda lunga e tormentata. È evidente, infatti, che la Corsica appartiene alla République a seguito di vicende che hanno visto le potenti armate di Parigi avere la meglio su coloro che, nell'isola, sognavano un pieno autogoverno e si batterono per realizzarlo. Ancora oggi nella mitologia dell'indipendentismo corso grandeggia la figura di Pasquale Paoli, che per ben due volte (a metà del XVIII secolo e anche durante la Rivoluzione) riuscì ad affrancare la propria gente, anche solo per brevi lassi temporali.

Adesso Emmanuel Macron sta prendendo atto che la storia non si cancella, né si possono ignorare le specificità culturali e le distanze fisiche. La domanda di autogoverno che giunge dall'isola troverà allora una qualche risposta, benché l'apparato francese evidenzi di continuo che si tratterà di un'autonomia solo amministrativa, e non politica. Sia quel che sia, tra Parigi e Ajaccio qualcosa inizia a muoversi. Ed è allora curioso che mentre ci si dirige verso una valorizzazione dell'autogoverno perfino nella nazione che più di altre incarna le logiche della centralizzazione, ossia la Francia, da noi susciti reazioni furibonde soltanto il fatto di parlare di autonomia. Eppure quella italiana, a ben guardare, è una costellazione di realtà come la Corsica: tutte tra di loro diverse, orgogliose del passato, forti quando erano indipendenti e oggi declinanti anche a causa del dirigismo che accompagna le logiche centraliste.

È abbastanza chiaro lo strumento che i giacobini francesi utilizzeranno per bloccare la vocazione autonomista dei corsi: il denaro della politica assistenziale che arriva dalla capitale. È quanto da decenni fanno i loro omologhi italiani, con esisti assolutamente nefasti per tutti.

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