Joe Biden mescola affari privati e politica: le email che lo inchiodano

Il presidente Usa Joe Biden si è sempre dichiarato estraneo agli affari del figlio Hunter e del fratello James: ma ora emergono dei nuovi documenti che lo smentiscono

Joe Biden mescola affari privati e politica: le email che lo inchiodano
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Accusato dai media americani - in particolare, dal Wall Street Journal - di essere poco lucido e stanco, ora il presidente Usa Joe Biden deve fare i conti anche con i rapporti che indagano su come abbia mescolato la politica e i suoi ruoli istituzionali con gli affari di famiglia. Più volte, l'inquilino della Casa Bianca ha dichiarato di aver eretto un "muro" tra la sua presidenza e le attività dei suoi familiari più stretti, a cominciare dal figlio Hunter e dal fratello James. "Non ho mai discusso, né con mio figlio, né con mio fratello, né con nessun altro, di nulla che abbia a che fare con le loro attività. Punto" ha dichiarato nel 2019, prima di diventare presidente. Come svela un'inchiesta di Politico basata su alcune email visionate e delle interviste condotte dai repubblicani nell'ambito dell'inchiesta sull'impeachment, il presidente 81enne non è riuscito a separare l'attività politica dagli affari della sua famiglia. Non solo. Molti dei suoi stretti collaboratori e consiglieri sono stati anche soci d'affari dei suoi parenti.

Come ha rivelato lo scorso anno Devon Archer, ex socio in affari di Hunter Biden, giudicato colpevole e condannato a un anno e un giorno di prigione per il suo ruolo in un piano volto a frodare una tribù di nativi americani per circa 60 milioni di dollari in obbligazioni, Joe Biden - all'epoca vicepresidente - partecipò a due cene con le persone in affari col figlio secondogenito nell’elegante ristorante Cafe Milano, a Washington Dc: una nel 2014 con l’oligarca russa Yelena Baturina e alcuni uomini d’affari kazaki e un’altra, l’anno successivo, con un gruppo che comprendeva il dirigente di Burisma Vadym Pozarsky.

Il presidente Biden e gli affari di famiglia

Questa sovrapposizione tra vita privata e politica non è nuova per Joe Biden e risale alla prima candidatura, quando divenne senatore del Delaware nel novembre del 1972. Una campagna che fu gestita dai suoi genitori e dai suoi fratelli. Da allora, osserva Politico, "i suoi sostenitori politici hanno talvolta stretto legami d'affari con i suoi parenti, che a loro volta hanno convertito alcuni dei loro partner commerciali in sostenitori della campagna". Un approccio che getta pesanti ombre sull'operato del presidente e su potenziali conflitti di interesse rispetto alle attività del figlio Hunter e del fratello James.

Caso emblematico quello raccontato da quest'ultimo, il quale ha ammesso di aver assunto l’ex capo dei servizi segreti di suo fratello, Dale Pupillo, per indagare su un dirigente cinese con cui Hunter Biden aveva fatto affari nel 2017. Il figlio dell'inquilino della Casa Bianca aveva chiesto allo zio di accompagnarlo a Hong Kong per incontrare Patrick Ho, un alto dirigente della società energetica cinese Cefc, con la quale i Biden lavoravano.

Secondo la documentazione portata alla luce dai repubblicani, centinaia di migliaia di dollari sono transitati dai conti intestati alla società cinese e al suo allora presidente, Ye Jianming, ai conti correnti di Jim e Hunter Biden. Ma il problema vero è che in quel periodo Patrick Ho era sotto indagine da parte del dipartimento di Giustizia con l'accusa di aver corrotto funzionari africani al fine di promuovere gli interessi del Cefc: successivamente fu arrestato all'arrivo a New York e condannato per corruzione. Il sospetto è che Pupillo fosse stato assunto per poter rivelare i dettagli dell'indagine al dirigente cinese con cui i Biden avevano stretto un rapporto d'affari.

E ora i repubblicani voglio incriminare il figlio e il fratello

I repubblicani della Camera hanno denunciato al dipartimento di Giustizia Hunter e James Biden, accusati di aver fornito false dichiarazioni al Congresso su “aspetti chiave” dell'inchiesta sull'impeachment del presidente degli Stati uniti. Il presidente del Comitato di supervisione della Camera James Comer, il presidente del Comitato giudiziario Jim Jordan, e il presidente del Comitato per le questioni economiche Jason Smith, che hanno condotto l'inchiesta, hanno inviato le denunce penali al procuratore generale Merrick Garland e al consigliere speciale David Weiss.

Motivo? Si tenterebbe di occultare "il ruolo di Joe Biden negli schemi di spaccio di influenze della sua famiglia e sembrano essere uno sforzo calcolato per proteggerlo dall'inchiesta sull'impeachment”.

I repubblicani accusano Hunter di aver mentito rispetto ai suoi rapporti con la sua ex società, la Rosemont Seneca Bohai e il corrispettivo conto bancario, destinatario di milioni di dollari da parte di gruppi stranieri che avrebbero incontrato anche Joe Biden poco prima di trasferire i soldi dal figlio.

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