Elezioni Usa, Ucraina e Taiwan: rivelati i contatti segreti tra Elon Musk e Vladimir Putin

Al centro delle comunicazioni tra Elon Musk e il presidente russo questioni personali, di affari e tensioni geopolitiche

Elezioni Usa, Ucraina e Taiwan: rivelati i contatti segreti tra Elon Musk e Vladimir Putin
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Elon Musk “è in contatto costante” con il presidente russo Vladimir Putin. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti americane, europee e della Federazione secondo le quali il miliardario sudafricano ha stabilito sin dalla fine del 2022 un canale di comunicazione con lo zar del Cremlino, che investirebbe “questioni personali, affari e tensioni geopolitiche”. Una sorta di "telefono rosso", per citare lo strumento usato da Washington e Mosca ai tempi della Guerra Fredda, la cui esistenza sino a qualche ora fa era nota solo a pochi membri della Casa Bianca e che solleva inquietanti interrogativi sui rischi alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Musk infatti ha degli importanti legami con settori vitali dell’economia spaziale e della difesa Usa principalmente, ma non solo, grazie a SpaceX, l’azienda diventata la principale fornitrice dei sistemi di lancio per il Pentagono e la Nasa. Tale società privata nel 2021 si è aggiudicata anche un contratto da 1,8 miliardi di dollari con il governo americano per la costruzione di centinaia di satelliti spia. SpaceX sta inoltre giocando un ruolo fondamentale negli sviluppi della guerra in Ucraina. Tutte circostanze che hanno permesso all’uomo più ricco del pianeta di ottenere da parte dell’intelligence statunitense l’accesso a diverse informazioni classificate.

Le iniziative dell’imprenditore visionario arrivano a toccare persino il mondo della politica. Dopo aver appoggiato Joe Biden nel 2020, Musk è sceso in campo al fianco del candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump, considerato, anche lui, vicino al presidente russo. Proprio durante uno di questi incontri con i sostenitori dell’ex presidente in Pennsylvania l'imprenditore, il quale potrebbe trovare posto in un eventuale secondo mandato di Trump, ha affermato di avere “un’autorizzazione top secret”. “Devo dire”, ha aggiunto, “che come per la maggior parte delle cose di cui sono a conoscenza (...) la ragione per cui le tengono segrete è che sono estremamente noiose”.

Rispondendo alle indiscrezioni del Wall Street Journal, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sostiene che c’è stato un unico contatto telefonico tra Putin e Musk incentrato sulle tecnologie spaziali. Il quotidiano americano riporta invece che ci sarebbero state altre conversazioni dal contenuto imprecisato sia con il presidente russo che con altri funzionari della Federazione. Tra questi ci sarebbe Sergei Kiriyenko, primo vice capo gabinetto di Putin, accusato di diffondere propaganda al fine di manipolare le elezioni Usa e intaccare il supporto all’Ucraina.

In effetti, i crescenti contatti con il Cremlino potrebbero contribuire a spiegare il cambio di opinione di Musk sulla guerra di aggressione russa contro Kiev. In una prima fase il proprietario della piattaforma social X aveva manifestato un forte sostegno all’Ucraina fornendo i terminal di Starlink per garantire la connessione alle truppe di Zelensky nelle aree coinvolte nel conflitto. A partire però dall’autunno del 2022 le sue posizioni hanno cominciato a pendere più verso il lato russo. Non è forse un caso che attualmente anche le truppe di Mosca starebbero utilizzando i servizi forniti da Starlink attraverso terminali forniti da paesi terzi aggravando così le difficoltà dell’esercito ucraino.

In passato il miliardario ha bollato come “assurde” le accuse di vicinanza a Putin precisando che lui e le sue aziende hanno fatto “più cose per minare gli interessi della Russia che altro”. A confermare che i contatti tra Musk e il Cremlino sarebbero più intensi di quanto lo stesso Musk voglia far credere arrivano però le dichiarazioni di un ex funzionario dell’intelligence di Mosca secondo il quale a fine 2023 Putin avrebbe chiesto al capo di Tesla di non attivare il servizio Starlink a Taiwan. Obiettivo: ingraziarsi il presidente cinese Xi Jinping, partner indispensabile per la Russia alle prese con le sanzioni internazionali.

Al momento fonti Usa fanno sapere che l’amministrazione Biden non avrebbe lanciato alcuna allerta in merito ai legami tra Musk e Putin.

Un tentativo della Casa Bianca di gettare acqua sul fuoco e non alimentare lo scontro già incandescente con i repubblicani a pochi giorni dalle elezioni. Spetterà forse dunque a Kamala Harris in caso di vittoria occuparsi della mina vagante Musk e dei suoi rapporti opachi con lo zar del Cremlino.

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