Biden, Harris, Walz e gli altri: tutti i dem che hanno istigato l'attentatore di Trump

Sulla piattaforma elettorale online dell'ex presidente spunta un elenco di frasi forti e incitazioni all'odio che, secondo il team di Trump, hanno spinto uno "psicopatico" come Ryan Routh a puntare il grilletto contro il candidato Gop

Biden, Harris, Walz e gli altri: tutti i dem che hanno istigato l'attentatore di Trump
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La campagna elettorale di Donald Trump punta il dito contro la retorica dei democratici che, secondo quanto riportato dal sito web della piattaforma del Gop, avrebbe istigato Ryan Routh, definito uno "psicopatico". L'uomo, infatti, sarebbe stato spinto a compiere l'attentato "dalla retorica e dalle bugie diffuse da Kamala Harris, dai democratici e dai loro alleati delle fake news per anni".

Le parole di Biden contro Trump

Che i due non se le siano mai mandate a dire nel corso degli ultimi quattro anni non è un mistero per nessuno, fin dalla campagna elettorale del 2020. In fatto di retorica d'odio a firma dem, l'"imputato" numero uno è, nemmeno a dirlo, il presidente Joe Biden, del quale il sito della campagna elettorale elenca le affermazioni che avrebbero contribuito ad avvelenare il discorso politico. Si va dal "È ora di mettere Trump nel bersaglio" al "Lo dico dal profondo del mio cuore: Trump è una minaccia per questa nazione". E ancora, "C'è una minaccia esistenziale: è Donald Trump".

Un tema che ricorre spesso è, appunto, quello della minaccia: "Trump è una minaccia reale per questa nazione... È letteralmente una minaccia per tutto ciò che l'America rappresenta"; "Trump e i repubblicani MAGA sono una minaccia per l'anima stessa di questo Paese". E per finire: "Trump e i repubblicani MAGA rappresentano un estremismo che minaccia le fondamenta stesse della nostra repubblica... e questa è una minaccia per questo paese".

Trump nelle parole di Harris e Walz

Ma all'analisi puntuale delle parole usate dai dem, non sfugge nemmeno la vicepresidente Kamala Harris, ora diretta avversaria dell'ex presidente. Anche in questo caso il mondo trumpiano punta il dito contro alcune frasi che lo dipingono come una minaccia: "Trump è una minaccia per la nostra democrazia e le nostre libertà fondamentali" oppure "Sta a noi riconoscere la minaccia che [Trump] rappresenta". Last but not least, la battuta "Uno di noi deve uscirne vivo? Ah ah ah ah!".

Alle frasi della vicepresidente, si sono aggiunte quelle del suo compagno di corsa elettorale Tim Walz, di cui il sito riporta la frase "[I repubblicani] sono una minaccia per la democrazia? Sì... Metteranno in pericolo la vita delle persone? Sì.", oltre a quella della sua consorte, Gwen, che aveva tempo fa pronunciato l'"addio" a Trump.

Le parole contro Trump di deputati e collaboratori dem

Ma sotto accusa finiscono anche una sfilza di politici americani, "rei", secondo Trump&Co, di aver fomentato l'odio contro il tycoon. In cima alla lista dei comprimari, l'ex speaker dem Nancy Pelosi, che aveva definito Trump come "una minaccia mai vista prima". La deputata Jasmine Crockett aveva invece puntato il dito contro il MAGA intero, considerato minaccia "a livello nazionale" o il deputato Dan Goldman, che aveva definito Trump "distruttivo" e "da eliminare". TJ Ducklo, collaboratore di Harris caduto in disgrazia aveva invece bollato Trump come "minaccia esistenziale e urgente per la nostra democrazia". Ma anche il deputato Steve Cohen, aveva giudicato il magnate come "nemico degli Stati Uniti".

Il leit motiv è più o meno sempre lo stesso: al di là delle frasi e delle espressioni le categorie di "minaccia" e "democrazia" si ripetono all'infinito nell'oratoria progressista anti-Trump. Fino a frasi più estreme, come quelle pronunciate da Rick Wilson, di "The Lincoln Project" : "Dovranno comunque andare a sparare a Donald Trump" o quella di Kate Bedingfield, ex collaboratrice di Harris-Biden, secondo la quale i democratici dovrebbero "puntare il fuoco su Donald Trump".

Dal quartier generale web della campagna elettorale repubblicana, il team di Trump chiede la cessazione della "retorica incendiaria e violenta" contro il presidente Trump. E poi ancora, ricordano le parole del loro candidato: "A causa di questa retorica della sinistra comunista, i proiettili volano e la situazione non potrà che peggiorare!".

Non è mancata, ovviamente, la replica dalla Casa Bianca e dall'universo democratico: il presidente Biden e la vicepresidente Harris "hanno sempre condannato la violenza in tutte le sue forme, inclusa la violenza politica, e di certo non hanno mai incoraggiato qualsiasi tipo di violenza". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, commentando le dichiarazioni di Trump.

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