Kennedy jr verso il ritiro: appoggerà Trump in cambio di un ruolo in caso di vittoria del Gop

Il candidato indipendente, erede della dinastia dem e noto per le sue posizioni no vax, sarebbe a un passo dal ritiro, pronto ad appoggiare Trump in cambio di un ruolo di punta. Il tycoon sembra gradire: "Mi piace, è brillante"

Kennedy jr verso il ritiro: appoggerà Trump in cambio di un ruolo in caso di vittoria del Gop
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Di chance ne aveva prossime allo zero, se non quella di mangiare voti qui e lì: Robert Kennedy Jr, pecora nera della dinastia omonima, sarebbe a un passo dal ritiro.

Kennedy pensa al ritiro

Kennedy starebbe pianificando di ritirarsi entro la fine della settimana secondo quanto riferito ad Abc News da una fonte vicina alla decisione, confermando le indiscrezioni delle ultime ore. Quella che fa più rumore, al momento, è la possibilità che il candidato indipendente scelga di appoggiare Donald Trump, che ha detto di volerlo nella sua futura amministrazione. La stessa fonte ha però avvertito che la decisione finale non è stata ancora presa e che le cose quindi potrebbero cambiare in corso d'opera. Lo staff della campagna elettorale di Kennedy ha annunciato in precedenza che terrà un discorso alla nazione venerdì in Arizona, dove parlerà "del momento storico attuale e del suo percorso futuro".

"Mi piace, lo rispetto, è un tipo brillante, molto intelligente, lo conosco da molto tempo. Non sapevo che stesse pensando di ritirarsi ma se lo sta pensando certamente sono disponibile". Così Trump, intervistato dalla Cnn, commenta la possibilità che Kennedy Jr possa ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca per sostenere il tycoon in cambio di un incarico di governo, come ventilato dalla stessa vice di Kennedy jr, Nicole Shanahan. L'ex presidente ha spiegato che se questo si verificasse, lui "probabilmente valuterebbe" la possibilità di nominare Kennedy - noto per le sue posizioni no vax e contro la guerra in Ucraina, ma anche considerato troppo progressista per altre posizioni - nella sua amministrazione.

Le parole di Trump per Kennedy e l'opzione endorsement

"Mi piacciono le persone intelligenti e io piaccio ai repubblicani", ha detto ancora nell'intervista, in cui ha ammesso, per la prima volta, che l'uscita di scena di Joe Biden e l'entrata di Kamala Harris ha cambiato le dinamiche della campagna. "Sono in testa nei sondaggi, ma non di molto - ha affermato - ma a parte questo, l'intero messaggio non cambia: non voglio il crimine, vogliamo un esercito forte, fermeremo l'entrata della droga e dobbiamo fermare la gente che entra nel Paese attraverso un confine aperto".

Shanahan ha rivelato il perché di questa attesa per la decisione finale: "Ci sono due opzioni che stiamo valutando, una è quella di rimanere e formare un nuovo partito, ma stiamo andando verso il rischio di una presidenza di Kamala Harris e Trump perché noi sottraiamo voti a Trump", ha detto intervistata dal podcast Impact Theory, riconoscendo che l'erede della dinastia dem ha più appeal con l'elettorato di destra.

Quindi Shanahan ha spiegato l'altra alternativa: "ritirarsi ora e unire le forze con Donald Trump e spieghiamo alla nostra base perché abbiamo preso questa decisione". Fino alle dichiarazioni di Shanahan, la campagna di Kennedy non era stata così esplicita riguardo al ritiro, nonostante la caduta in verticale nei sondaggi. Ma ora la candidata alla vice presidenza parla della campagna già al passato: "volevamo vincere, volevamo avere una possibilità".

Le difficoltà della campagna di Kennedy

Kennedy sta inoltre affrontando alcune difficoltà legali, dopo che le autorità dello stato di New York lo hanno escluso dalla corsa nello Stato, per avervi falsamente dichiarato la propria residenza. Durante il processo, durato una settimana, Kennedy junior, attualmente residente in California, ha ribadito di aver vissuto a New York per decenni e di aver sempre pensato di tornarvi.

A questo si sono aggiunte difficoltà a livello di consensi e di finanziamenti, dopo aver registrato indici di gradimento a doppia cifra a inizio anno (circa il 15 % secondo diversi sondaggi).

La situazione è però cambiata con la decisione del presidente degli Stati Uniti di abbandonare la corsa a luglio e la scelta della sua vicepresidente come nuova candidata alla presidenza del Partito democratico Usa. Da allora, Kennedy ha avuto diverse difficoltà a trovare spazio per il proprio messaggio elettorale nella competizione tra partiti democratico e repubblicano.

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