L'editoriale del New York Times: "Trump dovrebbe rovesciare il regime di Maduro"

Il quotidiano liberal pubblica un editoriale in cui esorta il 47esimo presidente Usa a deporre il dittatore venezuelano anche attraverso l'uso della forza

L'editoriale del New York Times: "Trump dovrebbe rovesciare il regime di Maduro"
00:00 00:00

“Mr Trump, abbatta il regime venezuelano di Nicolás Maduro”. Si può riassumere così l’appello al prossimo inquilino della Casa Bianca contenuto in un editoriale pubblicato dal New York Times a firma di Bret Stephens, uno dei suoi opinionisti conservatori di punta. Stephens spiega che il tycoon dovrebbe porre come obiettivo degli Stati Uniti la deposizione del dittatore del Venezuela in quanto “moralmente giusta” e corrispondente all’”interesse della sicurezza nazionale” degli Stati Uniti. Per farlo, precisa la penna del quotidiano liberal, il 47esimo presidente Usa, che entrerà nel pieno delle sue funzioni il 20 gennaio, dovrebbe procedere “attraverso la diplomazia coercitiva se possibile o la forza se necessario”.

Nel suo editoriale Stephens rivolge una serie di accuse a Maduro, condivise peraltro dalla gran parte della comunità internazionale. Tra queste l’essersi intestato in maniera fraudolenta la vittoria alle elezioni dello scorso luglio – che in realtà avrebbe perso - e l’aver costretto all’esilio il suo avversario Edmundo González. Quest’ultimo è stato riconosciuto da Washington come il reale vincitore della competizione politica ed è stato ricevuto nei giorni scorsi da Joe Biden. Subito dopo l’incontro, la Casa Bianca ha rilasciato un comunicato nel quale si legge che il presidente uscente e González hanno discusso degli “sforzi condivisi per restaurare la democrazia in Venezuela".

Stephens ha ricordato i circa 1800 prigionieri politici e gli almeno 10 americani detenuti nelle carceri venezuelane con accuse dubbie e che sarebbero usati come ostaggi politici. Un tema che tocca da vicino anche l'Italia dopo la notizia della detenzione del cooperante Alberto Trentini da parte del regime di Maduro. La situazione politica in Venezuela, che nel 2024 ha fatto registrare uno dei tassi di criminalità più alti al mondo, avrebbe costretto quasi otto milioni di cittadini a fuggire all'estero. L’editorialista del New York Times menziona inoltre la collaborazione tra Caracas e i nemici degli Stati Uniti, tra i quali l'Iran.

Stephens sostiene che le soluzioni tentate sino ad ora – sanzioni ed elezioni in primis - non hanno funzionato. Per l’esperto neanche la taglia da 25 milioni di dollari stabilita di recente da Washington per la cattura di Maduro servirà a sbloccare la situazione, tantomeno appare poco probabile un colpo di Stato, considerato che i vertici delle forze armate appaiono compatti nel sostenere il regime.

È per questi motivi che il premio Pulitzer non vede altre strade se non “la combinazione di un forte incentivo all’esilio” dei vertici di Caracas “e di una minaccia credibile”. Il modello per l’uso della forza a cui potrebbero fare ricorso gli Stati Uniti sarebbe l’intervento che nel 1990 portò alla caduta del regime panamense di Manuel Noriega.

Porre fine al lungo regno di terrore di Maduro”, scrive Stephens, “è un buon modo per dare inizio all’amministrazione” di Donald Trumpe inviare un segnale ai tiranni altrove che la pazienza americana” non è infinita. Al momento non si registrano reazioni ufficiali da parte del team del presidente eletto all’invito ad usare il pugno di ferro contro Caracas.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica