
Gli 007 ucraini come quelli israeliani. Stando a fonti dell’intelligence citate dal New York Times e da Politico, Kiev ha infatti organizzato un’audace operazione contro i soldati di Mosca che ha diversi punti in comune con il piano messo in atto lo scorso anno da Tel Aviv contro i miliziani di Hezbollah. Nello specifico, l’intelligence militare dell’Ucraina (Hur) ha sabotato i visori first-person-view (FPV) usati dai piloti di droni russi impiantando al loro interno delle cariche esplosive. Il complotto ucraino non avrebbe raggiunto gli stessi risultati di quello compiuto dallo Stato ebraico ma tale iniziativa dimostra come il Paese guidato da Volodymyr Zelensky sia ancora impegnato ad infliggere gravi danni all’esercito nemico. Il tutto mentre si intensificano i colloqui Usa - Russia per il cessate il fuoco dai quali per il momento le autorità di Kiev sono state escluse.
I visori sono stati donati a gennaio ai militari russi sotto le mentite spoglie di aiuti umanitari e le prime segnalazioni del sabotaggio sono state diffuse ad inizio mese dalla Tass, l’agenzia di stampa della Federazione. Giovedì scorso un alto funzionario ucraino ha confermato lo sviluppo del piano da parte dell’Hur e l’agenzia Suspilne ha dato notizia delle detonazioni. L’esercito russo non ha segnalato alcun ferito o morto ma il New York Times sottolinea che le forze armate di Mosca “non rivelano spesso le cifre delle vittime”. Kiev ha fatto sapere di non voler diffondere dati sostenendo che l’operazione è ancora in corso ma ha parlato di vittime. La fonte consultata da Politico ha affermato che almeno otto soldati avrebbero subito danni irreparabili alla vista. Nella fitta guerra di nebbia, quel che poi emerge dall’analisi dei post sui social media è che i militari russi sarebbero diventati più cauti nell’utilizzare gli speciali “occhiali” necessari per il controllo dei droni.
Il 7 febbraio Igor Potapov, uomo d’affari russo che lavora per un’azienda che sviluppa e fornisce equipaggiamto per la guerra elettronica, si è lamentato di un lotto di visori per droni alterati di tipo Skyzone Cobra X V4, molto popolari per i loro costi contenuti, fabbricati in Cina e donati da un uomo di nome Roman. Potapov ha dichiarato che gli occhiali sono esplosi nel momento della loro accensione. Gli operatori di un canale Telegram russo pro-guerra affermano che ogni dispositivo conteneva “fino a 15 grammi di esplosivo plastico e detonatori" e definiscono "massiccio" il tentativo di attacco.
Gli ucraini ammettono di aver escogitato il piano dei visori dopo l’esecuzione del piano israeliano in Libano nel corso del quale migliaia di cercapersone e walkie-talkie in dotazione ai membri di Hezbollah sono esplosi uccidendo almeno 30 persone e ferendone circa 2700. Un esponente dell’Hur ha dichiarato al Kyiv Independent che “oggi gli orrori della guerra stanno avvenendo letteralmente davanti agli occhi dei piloti russi di droni FPV. Questa è una punizione meritata per i crimini di guerra che le forze occupanti russe commettono ogni giorno contro l’Ucraina”.
Vladimir Rogov, presidente del comitato della camera pubblica della Federazione sulla Sovranità, ha reso noto che gli 007 russi stanno indagando sulle esplosioni. Intanto nelle ultime 24 ore Mosca ha lanciato diversi attacchi uccidendo 12 civili ucraini e ferendone altri sei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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