C’è l’ennesimo disperato appello di Zelensky e c’è la rassicurazione di Macron. Mentre da Budapest arriva la notizia che l’Ungheria ha dato il via libera alla Svezia nella Nato. Tra parole, dichiarazioni incrociate e malumori nascosti, Il vertice di Parigi voluto da monsieur le president per ribadire la posizione Europea nei confronti dell’Ucraina in fondo è tutto qui.
Le parole del presidente ucraino non arrivano a caso. «L’Ucraina ha ricevuto solo il 30% dei proiettili di artiglieria promessi dall’Ue», ha detto Zelensky alla vigilia del summit. E altrettanto non casualmente, il padrone di casa Macron ha voluto ribadire che «È necessaria una scossa degli alleati dell’Ucraina che implica decisioni forti per fare di più a sostegno di Kiev», ha detto Macron. «Assistiamo, soprattutto in questi ultimi mesi, a un irrigidimento della Russia che si è sfortunatamente e crudelmente evidenziato con la morte di Alexei Navalny. Sul fronte ucraino, le posizioni sono a mano a mano più dure e sappiamo anche che la Russia prepara nuovi attacchi, in particolare per scioccare l’opinione pubblica ucraina», ha aggiunto. Le parole di Macron, come simbolo del segnale di compattezza da parte dei 20 leader mondiali che si sono radunati a Parigi, ancor più significativo allo scoccare dei due anni dall’inizio del conflitto e dei dati che certificano il sostanziale insuccesso della controffensiva ucraina, con una situazione di stallo sul campo. L’Europa non si arrenderà quindi e cercherà in tutti i modi di contrastare la vittoria del regime di Vladimir Putin. «Insieme abbiamo già salvato milioni di vite, e insieme dobbiamo garantire che Putin non possa distruggere ciò che abbiamo realizzato e non possa espandere la sua aggressività ad altri Paesi», ha quindi commentato un tranquillizato Zelensky. Capi di Stato e di governo europei, più i rappresentanti di Usa e Canada, (per l’Italia il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli) hanno cercato una linea comune brindando alle notizie arrivate da Budapest.
Un po’ a sorpresa infatti, il parlamento ungherese ha approvato a stragrande maggioranza l’ingresso della Svezia nella Nato. 188 voti a favore contro soli 6 contrari sanciscono il superamento dell’ultimo ostacolo all’adesione del Paese nordico all’Alleanza atlantica.
«Giorno storico», ha commentato Stoccolma. Un voto che arriva dopo un gesto da parte del presidente ungherese Orbàn.
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