Negli Stati Uniti ha inizio oggi un nuovo corso a base di dazi per Messico, Canada e Cina, come annunciato nelle ultime ore. Ma ben presto toccherà all'Europa: parlando con i reporter nello Studio Ovale prima di firmare nuovi ordini esecutivi, il presidente Donald Trump ha dichiarato, rispondendo alla domanda se intende imporre dazi sui prodotti dell'Unione europea: "Volete la risposta vera o quella politica? Certo che lo farò, l'Europa ci ha trattati malissimo".
Ora l'Unione cerca di correre ai ripari, cercando di bilanciare le relazioni con Washington con le necessità interne: secondo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, se l'Europa vuole evitare una guerra commerciale con Trump, dovrà acquistare di più dagli Stati Uniti, aumentare i bilanci della Difesa e deregolamentare per rafforzare l'economia europea. "L'Ue resterà fedele ai suoi principi e, se necessario, sarà pronta a difendere i propri interessi legittimi", ha ribadito un portavoce della Commissione europea in risposta alle ultime dichiarazioni di Trump. Il portavoce ha richiamato le posizioni espresse nei giorni scorsi dalla presidente Ursula von der Leyen e dal commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, sottolineando la fermezza dell'Europa di fronte a possibili misure protezionistiche.
Intanto a Washington, la Casa Bianca difende le misure draconiane. Trump si è detto convinto che i dazi che ha deciso di imporre contro Canada, Messico e Cina renderanno gli Stati Uniti "molto ricchi". Quanto al crollo registrato a Wall Street dopo il suo annuncio sulle tariffe, il presidente americano ha detto di non essere preoccupato e, anche se questa scelta potrebbe creare "qualche problema a breve termine" agli Stati Uniti, "gli americani capiranno", ha detto prima di partire per la Florida.
Intanto, i Paesi colpiti tentano di correre ai ripari. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha convocato una riunione di urgenza con i ministri interessati del suo governo. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli Esteri, Juan Ramón de la Fuente, il ministro dell'Economia, Marcelo Ebrard, la ministra dell'Ambiente, Alicia Bárcena. Subito dopo le dichiarazioni di Trump, Sheinbaum, interpellata dai giornalisti durante la visita al cittadina di Nezahualcóyotl, aveva detto di essere "tranquilla" e che l'economia messicana è forte. Precedentemente, durante il breifing quotidiano con la stampa, la presidente aveva assicurato che il Messico è pronto "a qualsiasi scenario" e agirà "con sangue freddo", mantenendo al contempo sempre "il dialogo" con Washington. Più secca la risposta canadese: il candidato premier canadese Mark Carney ha dichiarato a Bbc Newsnight che "il presidente Trump probabilmente pensa che il Canada cederà". "Ma noi siamo intenzionati a resistere al bullo e non ci tireremo indietro", ha assicurato, "siamo uniti e reagiremo".
La conferma dell'intenzione di proseguire con i dazi ai Paesi confinanti, per punirli per non fare abbastanza per fermare migranti e droga negli Usa, è arrivata da Trump nonostante i suoi consiglieri economici venivano descritti dai media Usa impegnati in frenetici negoziati con Città del Messico e Ottawa per cercare una soluzione più soft, magari istituendo un periodo di attesa prima dell'effettiva entrata in vigore delle misure per permettere di continuare a negoziare. Parlando ai giornalisti, Trump ha detto che non c'è "niente" che Canada e Messico possano fare nel giro di un giorno per impedirgli di applicare le tariffe ai loro prodotti. "Non si tratta di una mossa negoziale, è pura economia, abbiamo grandi deficit, sapere, con tutti e tre", ha detto. Per quanto riguarda i tempi, il presidente ha riferito che i dazi su acciaio e alluminio entreranno in vigore "questo mese", mentre quelli su gas e petrolio intorno al 18 febbraio.
Per quanto riguarda il petrolio, di cui il Canada è il principale fornitore straniero degli Usa, con circa il 60% del suo greggio, Trump ha detto che "probabilmente" ridurrà i dazi al 10%. "I dazi non provocano inflazione, provocano successo", ha affermato il neopresidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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