"Dazi sui prodotti Usa fino al 25%". L'Ue prepara le contro-tariffe contro Trump

Il piano prevede l’entrata in vigore delle nuove tariffe in due fasi: la prima ondata scatterà il 16 maggio, mentre la seconda è attesa per il 1° dicembre

"Dazi sui prodotti Usa fino al 25%". L'Ue prepara le contro-tariffe contro Trump
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La legge del taglione potrebbe presto colpire Washington con la stessa spada dei dazi, questa volta sguainata da Bruxelles. La Commissione europea avrebbe deciso di colpire al cuore con una raffica di contro-dazi del 25% su una lista eterogenea di prodotti americani, in risposta alle misure protezionistiche di Donald Trump su acciaio e alluminio. Lo rivela un documento riservato ottenuto da Reuters.

Il piano prevede l’entrata in vigore delle nuove tariffe in due fasi: una prima ondata scatterà il 16 maggio, mentre la seconda — più pesante — è attesa per il 1° dicembre. Nel mirino finiscono prodotti tanto disparati quanto strategici: dai diamanti al filo interdentale, dalle uova al pollame, passando per salsicce e soia. Nel pieno della crisi da influenza aviaria, gli Stati Uniti avevano bussato alle porte dell’Unione Europea — Austria in testa — chiedendo una mano: uova, tante uova. Ma la risposta europea è stata tutt’altro che entusiasta. Molti paesi membri hanno alzato le spalle, puntando il dito sui propri focolai in crescita e ricordando, con una punta di sarcasmo, che gli standard sanitari europei in materia alimentare non sono esattamente intercambiabili con quelli americani.

Ora le ritorsioni europee potrebbero proprio passare dal settore. Restano invece fuori dalla lista alcuni nomi eccellenti: vino, latticini e bourbon, che fino a marzo erano stati candidati per una stangata al 50%. La minaccia americana di una ritorsione fino al 200% sui liquori europei — ventilata direttamente da Trump — ha fatto traballare le cancellerie di Parigi e Roma, preoccupate per le loro floride esportazioni vinicole.

Maros Sefcovic, responsabile UE per il Commercio, ha cercato di minimizzare l’impatto delle contromisure, stimando un effetto ben inferiore ai 26 miliardi di euro previsti inizialmente. Ma il messaggio politico è chiaro: l’Europa non intende restare a guardare. Nel frattempo, Bruxelles ha già serrato i ranghi sull'acciaio rafforzando, dal 1° aprile, le barriere esistenti per tagliare del 15% le importazioni. E sul fronte alluminio, si valutano nuovi limiti quantitativi. La palla passa ora agli Stati membri, chiamati a esprimersi sulla proposta il prossimo 9 aprile.

Quest'ipotesi, tuttavia, è l'extrema ratio nel caso in cui le negoziazioni falliscano. Nel tentativo di disinnescare una pericolosa escalation la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha rilanciato un’offerta di pace economica: tariffe industriali azzerate da entrambe le parti. Una proposta che l’UE ha già concluso con altri partner — e che resta, parole sue, “sul tavolo” per gli Stati Uniti. "Abbiamo proposto un regime daziario zero-per-zero sui beni industriali, come automobili e prodotti chimici. L’Europa è aperta a un buon accordo, come sempre", ha dichiarato von der Leyen durante una conferenza stampa a fianco del premier norvegese Jonas Gahr Støre. Tuttavia, dietro il tono conciliante, non è mancato l’avvertimento: "Siamo pronti a rispondere con contromisure. Difenderemo i nostri interessi".

Se von der Leyen ha provato a calmare le acque, i numeri parlano chiaro: l’Unione già applica una tariffa media appena dell’1,6% sui prodotti industriali americani, mentre resta più elevata (10%) sulle auto d’oltreoceano — una misura che pesa solo sugli USA, dopo il naufragio del TTIP durante il primo mandato di Trump. A fare chiarezza sul contenuto dell’offerta, il Commissario europeo per il Commercio, che ha spiegato che l’accordo zero-per-zero includerebbe veicoli, prodotti chimici, farmaci, macchinari e articoli in plastica e gomma.

Ma l’apertura europea non significa resa.

Questa mattina, i 27 ministri del Commercio dell’UE si sono riuniti in Lussemburgo per definire la linea comune. Sul tavolo c'è proprio la contromossa dei dazi del 25%. Šefčovič ha confermato: “Abbiamo preparato una lista solida”. Pace sì, ma non a qualsiasi prezzo.

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